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Parliamo di un tema spesso trascurato, ma di vitale importanza: il rischio di infarto e ictus, soprattutto per le donne. I dati ci raccontano una storia interessante: molte donne non sono sufficientemente consapevoli dei fattori di rischio cardiovascolare, come il colesterolo LDL elevato e l’ipertensione. Durante il recente congresso della Società Europea di Cardiologia (ESC) a Madrid, esperti del settore hanno messo in luce l’importanza di una prevenzione su misura e di un’aderenza terapeutica efficace.
Ma cosa significa realmente tutto questo per la nostra salute quotidiana?
La prevenzione personalizzata: un approccio necessario
Nella mia esperienza, la regola d’oro nella prevenzione cardiovascolare è che “ad ognuno la sua cura”. Ogni paziente deve essere valutato in base al proprio profilo di rischio. È essenziale monitorare i nemici del cuore, come il colesterolo LDL, che deve rimanere sotto controllo. Ma la vera sfida? L’aderenza ai trattamenti prescritti. Come diceva l’ammiraglio USA Everett Koop: “i farmaci non funzionano in chi non li prende”.
Questo ci fa riflettere su un aspetto cruciale: senza un’adesione adeguata, anche le terapie più avanzate diventano inefficaci. Ti sei mai chiesto perché tante persone non seguono le indicazioni del medico?
Le malattie croniche, che richiedono una terapia continua e quotidiana, presentano una sfida complessa. Immagina se potessimo avere una pillola combinata con diversi principi attivi: questo potrebbe certamente migliorare l’aderenza al trattamento. In Europa, si stanno sviluppando combinazioni orali che includono acido bempedoico, ezetimibe e statine, per ridurre il colesterolo LDL e facilitare la terapia per i pazienti.
È incredibile pensare a quante innovazioni ci siano nel campo della medicina!
Case study: l’importanza delle combinazioni terapeutiche
Un’analisi dettagliata dei registri clinici, come quelli degli studi MILOS e SANTORINI, ha rivelato che il rischio cardiovascolare nelle donne è spesso sottovalutato nella pratica clinica. Sorprendentemente, fino al 50% dei pazienti ad alto rischio e il 70% di quelli a rischio molto alto sono stati classificati in categorie inferiori rispetto al loro reale stato di salute.
Questa disparità di trattamento tra i generi è un segnale chiaro della necessità di maggiore attenzione e intervento. Sai che le donne sono meno frequentemente avviate a terapie ipolipidemizzanti intensive rispetto agli uomini?
I dati di uno studio condotto su oltre 250.000 persone in Australia, coordinato da Dion Stub, hanno mostrato che le donne devono prestare particolare attenzione ai fattori di rischio cardiovascolare, come la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo, fin dalla giovane età. È fondamentale che le donne monitorino regolarmente questi parametri e mantengano buone abitudini di vita, iniziando già prima della menopausa, momento in cui il rischio di eventi cardiovascolari aumenta significativamente. Non è mai troppo presto per prendersi cura della propria salute!
Le sfide post-menopausa e le strategie di intervento
La menopausa porta con sé cambiamenti ormonali significativi che possono aumentare il rischio cardiovascolare. Con la diminuzione degli estrogeni, si osserva un incremento dei trigliceridi e del colesterolo, fattori direttamente correlati allo sviluppo di aterosclerosi e malattie cardiovascolari. Inoltre, la resistenza insulinica può aumentare, esponendo le donne a un maggior rischio di diabete. Questi cambiamenti, associati a un possibile aumento di peso e a una ridotta attività fisica, possono contribuire a un aumento complessivo del rischio cardiovascolare. Ti sei mai chiesta come questi fattori possano influenzare la tua salute quotidiana?
È fondamentale che le donne, indipendentemente dall’età in cui iniziano la menopausa, siano educate sui segnali del corpo e sulla necessità di monitorare la propria salute cardiovascolare. Le terapie combinate e le indicazioni delle linee guida mediche rappresentano una strategia fondamentale per migliorare l’aderenza e raggiungere obiettivi terapeutici significativi. Solo così possiamo sperare di ridurre l’incidenza di eventi cardiovascolari e migliorare la qualità della vita delle donne. Non dimentichiamo che la prevenzione è la chiave per una vita sana e lunga!



