Nina Senicar e le Velone: la declinazione maschile del femminile in tiv—

Lo so, è un titolo un po' ostico. Avrei voluto piazzare un bel “tette, culi e simpatia”, ma non mi sembrava adatto, più che altro perchè avrebbe attirato solo i facoceri in cerca di foto sconce gratis. Internet is for porn, lo sappiamo bene, ma non qui. Non stavolta, almeno.

Vi siete imbattuti nella nuova edizione di Velone su Canale 5? L'altra sera ho dato un'occhiata per dieci minuti. Tutto come previsto: Iacchetti col suo humour surreal-minimalista da merluzzo stagionato, gli applausi finti del pubblico simil-euforico, il concerto di giunture scricchiolanti delle attempate ma vispe partecipanti. E poi lei, Nina Senicar. Il cui ruolo, se ho ben capito, è più o meno quello di sgambettare nei pressi d'una sedia ad inizio show, mostrando quel che deve mostrare.

Ora, se dicessi che mi spiace ammirar le grazie della Senicar, mentirei. E' tutto molto fan-service. Ma poi? Tutto lì? Il ruolo femminile, in tv, dev'essere sempre declinato al maschile, con ragazze che ammiccano in modo pruriginoso alle telecamere e signore d'una certà età che fan le ggiovani svaporate? Boh. Mi domando se a Mediaset ci sarà mai posto per un programma femminile in cui le donne possano esprimersi al 100%, senza sentirsi obbligate ad interpretare i vari ruoli che gli uomini, di volta in volta, affibbiano loro. Pensare ad una Senicar sobria presentatrice e ad uno Iacchetti sensuale e seminudo è moderatamente agghiacciante, me ne rendo conto, ma non c'è bisogno d'arrivare a tanto: basterebbe non svilire continuamente la preziosità di quello scintillante gioiello che può essere la donna.

(Nella foto… beh, mettiamola così: ci fosse Enzino in bikini, sarebbe decisamente peggio)

Scritto da Style24.it Unit

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