Nicole Minetti firma per le dimissioni da consigliere regionale e la rinuncia al vitalizio: adesso dove la sistemerà Silvio Berlusconi?
Non l’avrei mai detto. Certo c’è voluto l’ennesimo terremoto in Regione Lombardia, i voti comprati dalla ndrangheta, lo strappo della Lega, la decisione di Formigoni di lasciare e via dicendo, ma comunque non mi sarei mai aspettato che Nicole Minetti si decidesse a firmare le sue dimissioni, rinunciando a pochi giorni dal traguardo al tanto contestato vitalizio.
Perché diciamolo, alla passione politica della Minetti non ci ha mai creduto nessuno: il posto come consigliere regionale è apparso a tutti come un generoso regalo di Silvio Berlusconi per i servizi resi dall’ex soubrette di Colorado Cafè (qualche maligno malpensante potrebbe dire per i servizietti resi, ma lasciamo perdere).
Certo, sarebbe stato meno devastante, da un punto di vista etico e pubblico, sistemare la Nicole all’interno dell’azienda, nel campo dello spettacolo, dove non avrebbe stonato più di tanto, magari con una bella conduzione di uno dei tanti programmi spazzatura Mediaset, il cui livello è in genere talmente infimo che è comunque impossibile peggiorarli.
Ma a quanto pare Piersilvio Berlusconi ha sempre opposto molte resistenze alle pretese del padre di usare le tv come collocamento dorato per le sue amichette, tanto che Silvio ha sempre trovato più agevole sfruttare in questo senso la Rai o ancor meglio il partito, dove non c’era nessuno a opporre la minima resistenza.
In effetti si era arrivati al paradosso, come avevo scritto più di tre anni fa in un post che ebbe un riscontro addirittura fuori dai confini nazionali, che in Italia la carriera politica risultasse meno importante e appetibile di quella televisiva, una sorta di seconda scelta a cui erano costrette a rassegnarsi le papi girls alle quali non era possibile trovare una collocazione nello show business del piccolo schermo.
Ecco, le dimissioni di Nicole Minetti forse segnano un’altra piccola svolta. Con una politica, un’opinione pubblica e forse persino una destra non più disponibili ad accettare ogni capriccio di padron Silvio e meno che mai il suo esercito di vallette. Con una politica che pretende di essere qualcosa di più e di meglio di un casting per un reality. C’è da capire, Piersilvio permettendo, quale sarà adesso il premio per il grande sacrificio di Nicole.
Chissà, magari potrebbe finire a condurre il Grande fratello. E la Marcuzzi? Naturalmente candidata a premier, del resto trovate che nell’area berlusconiana ci sia qualcuno di più presentabile e credibile?



