Michael Jackson processo Conrad Murray: “Non ho avuto un’infanzia”, il video e l’audio della telefonata a Murray

Una telefonata lunga 4 minuti in cui, forse, c’è il vero Michael Jackson. E’ stata ascoltata in aula, durante il processo contro il suo medico, e riguarda la conversazione tra la star della musica e proprio Conrad Murray. Data: maggio 2009. Vale a dire, poche settimane prima che il re del pop morisse.

Durante la telefonata, MJ svela a Murray il perché del suo grande amore per i bambini: “Li amo. Li amo perché non avevo ho avuto infanzia. Non ho, non ho avuto infanzia, sento il loro dolore”. La voce di Michael Jackson è impastata, a tratti i discorsi sono confusi: è sotto l’effetto di qualche psicofarmaco.

E per la Procura questa sarebbe la prova che il medico sapeva dei problemi di Jackson, ma continuava comunque a prescrivergli medicine. Murray ha già dichiarato di avergli prescritto una dose di propofol poche ore prima del decesso, avvenuto il 25 giugno del 2009 proprio per intossicazione da propofol. Gli avvocati di Murray hanno però detto che quella data dal medico non era una dose letale; sarebbe stato Michael Jackson a procurarsene altra di nascosto, finendo poi in overdose.

Nella telefonata di maggio, MJ fa capire a Murray che il tour che sta per cominciare deve essere leggendario: “Elvis non lo ha fatto, i Beatles non l’hanno fatto, noi dobbiamo essere fenomenali. Quando la gente lascia lo spettacolo, voglio che dica, ‘Non ho mai visto niente di simile’. Voglio prendere il denaro, un milione di bambini, un ospedale pediatrico, il piu’ grande del mondo. Deve avere una sala cinema, una sala per i giochi. I bimbi sono depressi, quelli in ospedale, non hanno sala giochi, non hanno cinema. Sono malati perche’ sono depressi”.

Insomma, con i soldi del tour, il cantante voleva aprire un ospedale pediatrico a suo nome, il Michael Jackson’s Children’s Hospital. In aula, durante la registrazione della telefonata, c’era anche la famiglia di Michael, Jermaine, Randy e Rebbie.

Conrad Murray è accusato di omicidio colposo. La telefonata si chiude con il medico che, dopo un po’ di silenzio, chiede: “Tutto bene?”. Passano altri otto secondi di pausa e poi arriva la risposta: “Mi sono addormentato”.

Scritto da Style24.it Unit

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