Leggo dal blog di Eleonora Bianchini che le poche decine di fan del presidente Berlusconi che hanno manifestato di fronte e dentro al tribunale di Milano in favore del premier, tributando un caloroso applauso ai difensori Longo e Ghedini, sarebbero un misto di figuranti dei programmi Mediaset e di disoccupati e pensionati pagati con 20 euro e un panino per pranzo. Eleonora, da eccellente cronista qual è, ha verificato la notizia con un divertente post di interviste a cui vi rimando.
Verrebbe da dire: niente di nuovo, non è certo la prima volta che il sultano ricorre al suo inesauribile portafoglio per rinfoltire piazze un po’ troppo povere di popolo; del resto gli elettori del Pdl, seppur non certo pochi, hanno sempre dimostrato di preferire la politica propinata dalla televisione a quella vissuta nelle strade, nei cortei e nei comizi. Insomma va bene seguire il tg mentre si cena, molto meno sprecare tempo a stare nelle piazze.
Dunque a che serve qualche decina di manifestanti a gettone (o a panino) che acclama l’imputato Berlusconi in tribunale? Serve appunto a fornire materiale per i telegiornali, che possono montare dei servizi alla bisogna per mostrare a tutti quelli che sono rimasti a casa – e che come dicono i sondaggi sono sempre più perplessi di fronte a un premier presunto corruttore e cliente di prostitute minorenni – che il presidente è ancora amato e difeso da tanta gente.
E si sa, l’italiano tende a salire sul carro del presunto vincitore.
È impressionante pensare alla facilità con cui tutto in televisione può essere falsificato e stravolto e come anche i numeri possano diventare relativi ed essere piegati a biechi interessi di bottega: basti considerare che nei tg di regime ci si è soffermati sui cento figuranti del palazzo di giustizia di Milano quasi quanto si è parlato della piazza di un milione di donne e uomini dello scorso febbraio che chiedeva le dimissioni del sultano bunga bunga.
Cento come un milione, visto come anche la matematica può diventare un’opinione?
Spiace dirlo ma, come nota anche Eleonora Bianchini, quelle di cui sopra sono scene che ci avvicinano alle dittature mediorientali, alla Libia di Gheddafi per esempio: è un classico lavoro da regime quello di costruire delle manifestazioni ad hoc con partecipanti pagati per fare numero e presenza, servirsi di figuranti ai comizi del leader e costruire in base a questi elementi un’efficace propaganda da trasmettere sui media. Ed è tipico dei paesi più culturalmente ed economicamente deprivati trovare gente disposta a vendersi per un panino.
(In alto la foto di uno dei manifestanti pro Berlusconi di fronte al Palazzo di giustizia di Milano, fonte: Blitzquotidiano.it).



