Striptease cinematografico maschile: un genere poco frequentato
Questa davvero è inspiegabile: Steven Soderbergh aveva annunciato qualche anno fa che si sarebbe ritirato a breve, e invece il regista di Ocean’s Eleven ultimamente sta sfornando un film dopo un altro, con alterni risultati.
Dopo Contagion e Knockout, il nostro occhialuto autore decide di cimentarsi in un altro genere cinematografico (come un novello Kubrick – che Iddio perdoni il paragone azzardato) ed ecco arrivare anche in Italia Magic Mike, forte di un enorme successo al botteghino americano.
Immaginatevi Striptease con Demi Moore in versione maschile, oppure un Full Monthy con degli spogliarellisti in forma: Magic Mike è in effetti un viaggio nel luccicante (di olio sui muscoli guizzanti) ed esotico mondo dello striptease virile, basato sulle memorie di gioventù dell’attore Channing Tatum.
Costui interpreta l’eroe eponimo del film, un professionista molto apprezzato nel settore che ormai ha raggiunto la vita. Incontra per caso Adam, che ha la fattezze di Alex Pettyfer, e vede nel ragazzo tutto il potenziale per farlo diventare una perfetta macchina da piacere.
Inizia pertanto ad addestrarlo nell’arte del denudamento ritmato…
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