Argomenti trattati
Il documentario di Ryan Murphy, intitolato Monster: The Ed Gein Story, è stato lanciato su Netflix il 3 ottobre, riportando alla ribalta la figura di uno dei più famosi serial killer americani. Interpretato da Charlie Hunnam, noto per il suo ruolo in Sons of Anarchy, Ed Gein ha ispirato personaggi iconici dell’orrore e, a più di settant’anni dalla sua esistenza, la sua storia trova nuova vita in questa serie.
La vita di Ed Gein si svolge in un contesto rurale a Plainfield, Wisconsin, dove cresce in un ambiente isolato, influenzato dalla figura di una madre estremamente religiosa e autoritaria, Augusta. Questa donna instillò in lui l’idea che le donne fossero intrinsecamente peccaminose. In questo scenario, il padre di Ed era una figura assente e la morte del fratello maggiore avvenne in circostanze misteriose, un evento che la serie rappresenta come omicidio da parte di Ed stesso, sebbene nella realtà non sia mai stato accusato.
La discesa nella follia di Ed Gein
La trama di Monster si sposta tra diverse dimensioni temporali: la vita di Ed sulla fattoria, le sue fantasie distorte e la Germania dell’era della Seconda Guerra Mondiale, passando attraverso gli occhi di Ilse Koch, una criminale di guerra nazista. Ogni episodio permette di esplorare la vita e l’eredità di Gein, per un totale di otto episodi avvincenti.
Relazioni disturbate e deliri
Nel primo episodio, emergono le complesse e disturbanti relazioni di Ed con la sessualità, le donne e la figura materna. Ed trae ispirazione da racconti di Ilse Koch, nota per il suo uso delle pelli dei prigionieri e per la sua crudeltà. Dopo la morte della madre, Ed continua a vivere con il suo cadavere in casa, cercando di mantenere una routine surreale e disturbante, vivendo in una realtà distorta di cibi in scatola e fantasie deliranti.
Successivamente, Gein inizia a disinteressarsi delle tombe e a collezionare i resti dei defunti, tra cui la giovane Evelyn Hartley, scomparsa negli anni ’50, interpretata dall’attrice pop Addison Rae. Parallelamente, la serie introduce una relazione romantica tra Ed e Adeline Watkins, un personaggio la cui storia è stata in parte smentita dai critici.
Il culmine della violenza e l’arresto
La narrazione ci conduce al tragico omicidio di Bernice Worden, una proprietaria di un negozio locale. Gli agenti di polizia scoprono, nella casa di Gein, un vero e proprio covo del terrore, con maschere di pelle, organi umani in ebollizione e altri resti raccapriccianti. La scoperta del corpo di Bernice, ritrovato in modo orribile, segna una svolta decisiva nella storia di Ed Gein.
La risonanza mediatica
Dopo l’arresto, Adeline si rivolge ai media, alimentando il già acceso interesse pubblico. Gli investigatori stimano che Gein possa aver ucciso fino a 200 persone, sebbene lui abbia confessato solo due omicidi, sostenendo che gli altri resti provenissero da tombe scavate. Dopo l’arresto, Ed viene considerato non idoneo a essere processato e viene trasferito in un manicomio, dove viene diagnosticato con schizofrenia.
Mentre si trova nell’istituzione, Ed si dedica a lavori manuali e a comunicazioni tramite una radio amatoriale. Questa passione gli consente di sentirsi connesso con il mondo esterno. In questo contesto, i suoi dialoghi con la psichiatra lo portano a confrontarsi con figure oscure, tra cui Ilse Koch e Christine Jorgensen, una donna transgender.
Il lascito di Ed Gein
La serie termina con un episodio significativo, che presenta Ed Gein in una sorta di delirio finale, dove immagina di assistere l’FBI nella cattura di Ted Bundy. Questa visione illustra il suo desiderio di essere riconosciuto e compreso, mentre omicidi iconici come quelli di Ed Kemper e Charles Manson lo circondano, lodandolo per il suo ‘lavoro’.
In un finale inquietante, la sua tomba viene rubata da giovani, ma sono le figure dei personaggi horror ispirati a lui, come Norman Bates e Leatherface, a ‘proteggere’ il suo lascito. Ed Gein trascorre il resto della sua vita in una struttura psichiatrica, fino alla sua morte avvenuta per insufficienza respiratoria all’età di 77 anni. Monster offre una narrazione che oscillando tra realtà e finzione, ricorda il potere duraturo delle figure più mostruose della storia.



