Imparare qualcosa al cinema, proprio come a scuola: si può?
Il rapporto tra scuola e cinema è uno dei più prolifici che si ricordi.
Senza arrivare a scomodare dei capolavori assoluti come Zero in condotta di Jean Vigo, o delle opere assolutamente sopravvalutate come L’attimo fuggente, ricordiamo recentemente il paradigmatico e italico La scuola, e poi l’ottima pellicola francese La classe, ma anche Monsieur Lazhar.
Anche Il rosso e il blu, il nuovo film di Giuseppe Piccioni (tra le sue pellicole ricordiamo Giulia non esce la sera), è infatti incentrato su quel piccolo ma fondamentale universo che è l’istituzione scolastica.
Dalla visione del trailer sembrerebbe che si navighi su stereotipi caratteriali – attoriali un po’ troppo pervicacemente abusati: Margherita Buy preside nevrotica che deve occuparsi di un alunno fuori dalla righe, Riccardo Scamarcio supplente di lettere volenteroso e simpatico che cerca di portare sulla retta via una studentessa intraprendente (pure troppo) e ribelle e infine Roberto Herliztka, grillo parlante del cinema italiano, nei panni di un professore di storia sfiduciato e senza passione, cinico e caustico, inseguito da una sua vecchia alunna.
Riscatto assicurato per tutti e, si spera, qualche risata tra un processo salvifico e un altro.
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