Chi è Giuseppe Di Tommaso, giornalista che ha trovato Nicola Tanturli

Grazie a lui è stato ritrovato sano e salvo il piccolo Nicola Tanturli: ecco chi è il giornalista de "La Vita in diretta" Giuseppe Di Tommaso

Il giornalista di Rai Uno si è reso protagonista del ritrovamento in una scarpata di Nicola Tanturli, scomparso nella notte tra il 21 e il 22 giugno: chi è Giuseppe Di Tommaso e la ricostruzione dell’incontro con il piccolo.

Chi è Giuseppe Di Tommaso

Giuseppe Di Tommaso è un giornalista di Rai Uno, inviato della trasmissione “La vita in diretta”. Originario di Tursi, in provincia di Matera, ha 48 anni e lavora in Rai dal 1998.

Nella sua lunga carriera si è occupato anche di cronaca estera, tanto che nel 2008 è stato inviato nei campi profughi in Medio Oriente. Negli anni, sempre per la Rai, ha preso parte a “Lineablu”, a “Uno mattina estate”, a “Le amiche del sabato” e a “Uno mattina magazine”.

Nonostante i tanti servizi realizzati nel corso degli anni, sicuramente l’emozione che porterà sempre con se è quello del ritrovamento di Nicola Tanturli.

Giuseppe Di Tommaso, il giornalista che ha trovato Nicola

Una storia fortunatamente a lieto fine, che deve il suo felice epilogo al giornalista del programma di Rai Uno “La vita in diretta”, Giuseppe Di Tommaso, che ha ritrovato in fondo a una scarpata, a qualche chilometro da casa, il piccolo Nicola Tanturli.

Nella notte tra il 21 e il 22 giugno 2021, il bambino, di meno di 2 anni, si era allontanato dalla sua abitazione di Palazzuolo sul Senio. I genitori, non l’avevano più ritrovato nel suo lettino e da quel momento erano partite le ricerche per ritrovarlo al più presto. La famiglia abita in una zona molto isolata, in cui internet non funziona e anche il segnale dei cellulari arriva a fatica. Per cercare Nicola si erano mossi Protezione Civile, Soccorso Alpino, Carabinieri e Vigili del Fuoco.

Nella mattinata del 23 giugno, il giornalista Di Tommaso si stava recando sul posto della sparizione per realizzare un servizio per “La Vita in diretta”. Ha raccontato di come durante il tragitto in macchina, a qualche chilometro dall’abitazione dei Tanturli, si sia sentito poco bene e abbia avuto la necessità di scendere dall’auto su cui si trovava. Dal fondo di una scarpata ha sentito dei lamenti. In un’intervista ha raccontato:

A un certo punto, quando ero nel bosco, ho sentito un lamento provenire da una scarpata di 300, 400 metri. Mi sono avvicinato e ho cominciato a urlare il nome di Nicola. Ho sentito una voce che urlava “mamma”. I bambini, si sa, ripetono sempre le parole dei grandi, così, anche io ho cominciato a ripetere “mamma”. E lui ripeteva con me. Ho provato a scendere nella boscaglia per capire se era solo una mia suggestione, finché non ho visto Nicola a 70 metri da me. In quel momento stava passando una macchina dei Carabinieri, così sono tornato di sopra per fermarli”.

L’emozione del ritrovamento

Inizialmente nessuno aveva creduto alle parole di Tanturli, pensando che l’origine del rumore potesse essere un capriolo. La zona era infatti già stata oggetto di ricerche, ma ci si era solamente limitati a passare in macchina lungo la strada. Per Di Tommaso, l’aver ritrovato Nicola, è stata un’emozione grandissima.

Siamo scesi e, insieme al bambino, abbiamo risalito la scarpata”. Quando ho preso in braccio Nicola è stata un’emozione immensa, indescrivibile. Lui era tranquillo, aveva solo dei graffi sul corpo. Mi ha sorriso e mi ha ripetuto ancora una volta la parola “mamma”.

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Scritto da Chiara Caporale

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