Sodali, alla pugna!
A leggere distrattamente i contenuti della pagina Facebook Feudalesimo e Libertà parrebbe di trovarsi di fronte all’ennesimo gruppo di ultradestra conservatrice, xenofoba, regressiva e antidemocratica.
Basta un po’ di attenzione, invece, per svelare una delle iniziative più divertenti del social network, usa alla satira politica di grana più o meno grossa grazie a del sano qualunquismo di stampo medievale.
Nato durante le vacanze di Natale dell’anno scorso, il gruppo goliardico ha avuto immediatamente un enorme successo grazie a un linguaggio particolare originato dall’unione di un volgare semplificato e imbastardito con l’italiano colloquiale, ma sopratutto per alcuni slogan accattivanti e immediati (“Quando compri un kebab, compri una scimitarra al feroce Saladino“, “Alla forca le primarie, avanti con le investiture!” sono solo alcuni esempi).
Attualmente Feudalesimo e Libertà ha raggiunto il traguardo dei 150mila fan e tra i notevoli conseguimenti possiamo annoverare anche la comparsata in una trasmissione televisiva che si occupa “seriamente” di politica, Ballarò.
A un movimento-partito fittizio del genere per fare il botto mancava solo un inno (e un testimonial d’eccezione). Alla prima delle due carenze si è ovviato in questi giorni grazie alla pubblicazione della tanto attesa canzone ufficiale, scritta e suonata dai Nanowar of Steel, conosciuta ufficiosamente come Alla pugna.
Per chi non avesse mai sentito nominare i Nanowar costoro sono una band metal-parodistica che, rifacendosi esplicitamente ai ben più noti Manowar, si prende gioco degli stereotipi musicali/testuali del cosidetto epic metal, il versante più battagliero e combattivo dell’heavy metal, spesso venato di fantasy.
I tradizionali richiami alla guerra, all’onore, al valore dimostrato in combattimento, si trasformano dunque, grazie a un apposito videoclip girato per l’occasione, in una sorta di invito alla fratellanza feudale, all’insegna della fedeltà all’Imperatore, potente quanto ignoto.
Quello di Feudalesimo e Libertà è un richiamo paradossale e ironico a usi e ideali poco pratici (come lo sfruttamento dell’energia dei mulini, o l’uso del destriero quale mezzo di trasporto) se non addirittura retrogradi (lo ius primae noctis di berlusconiana memoria, e quindi al ruolo sottomesso della donna): antidoto efficace, quello dell’ironia corrosiva, alle misure di austerità del defunto governo Monti, pronte a colpire il quotidiano e il necessario di molti e poco reattive nei confronti dei privilegi di pochi, di cui ancora paghiamo il fio.
Foto: Facebook



