Beverly Hills 90210, le figurine e la bont… “retr•” da Mulino Bianco

D'estate, quando fa molto caldo, a volte capita di non riuscire a dormire molto. Ci si sveglia magari verso le cinque, e da lì in avanti niente, non si riesce a riprendere sonno. La soluzione, a quel punto, è alzarsi e trovarsi qualcosa da fare. O almeno, di solito è quel che faccio io. 

L'altra mattina mi succede esattamente questo, ovvero di aprire gli occhi alle sei e di non richiuderli più. Quindi mi alzo, deambulo maldestramente fino in cucina, mi preparo un bicchiere di latte ed accendo la tv. Per distrarmi, appunto. Girovago un po' per i canali, facendo lo slalom tra infide televendite, lezioni dell'immancabile Consorzio Nettuno e filmetti di terza categoria. Ad un tratto una musica familiare m'attrae: ma è Beverly Hills 90210! Lo trasmettono ancora? Mi torna in mente subito che, ad inizio anni '90 (cioè quando andavo alle medie), 'sto telefilm furoreggiava, andava in onda solo una volta la settimana in prima serata. E noi bambini lì con i diari ed i quaderni di Brendon e Brenda Walsh, o a scambiarci le figurine di Dylan, Kelly e del biondo Steve ("Hi, I'm Ian Ziering from Beverly Hills") durante la ricreazione, a scuola.

Incuriosito, mollo il telecomando e decido di seguire la puntata. Così, per sfizio. Voglio proprio vedere se è davvero come me lo ricordo. L'episodio è incentrato su San Valentino: Dylan vuol fare una romantica sorpresa a Brenda, che fa di tutto per scoprire dove la porterà il ragazzo, senza riuscirci. Quel che mi colpisce fin dalla prima inquadratura sono le luci ed i colori, così tipicamente retrò: è roba di vent'anni fa, e caspita se si vede. Non so, avete presente? Quella tipica sgranatura e quelle tipiche tonalità un po' soffuse, tipo confetto… i telefilm anni '80/'90 ne eran pieni. Davano una sensazione tutta particolare, rassicurante, di calore e di umanità.

Ma la cosa più notevole è sicuramente la trama: la madre single di Kelly è incinta del padre single di David, ma il padre di David non lo sa. Oh My God. Drammone familiare con tutti i crismi, ma affrontato col patinato ottimismo peculiare dell'epoca. La madre si confida con la figlia, che lo dice alle amiche del cuore (Brenda e Donna): da lì si scatena una ridda incontrollata di voci e di confessioni più o meno volontarie, per cui finisce che tutti sanno tutto di tutti. L'equivoco giganteggia: la mammina scopre che l'uomo vuole sposarla, quindi lo molla perchè pensa che lui voglia farlo solo per dovere, e non per amore, ma non è vero, lui la ama, e tutto si risolve per il meglio grazie al distensivo e costruttivo chiarimento finale tra tutti i protagonisti.

Ecco. Io li osservo mentre affrontano ogni difficoltà con smodato garbo ed infantile stupore, e di colpo mi ritrovo a domandarmi se sono cambiato più io, o se sono cambiati più i tempi. Noi a 'ste robe non crediamo più. Colpa nostra (siamo cresciuti) o della vita (oggi la società sembra più disillusarispetto a vent'anni fa)? Non so decidermi.

Ciò che noto è che quello di Beverly Hills è un mondo quasi fiabesco, zuccheroso, colorato di rosa pastello, in cui sembrano non esistere la meschinità, la volgarità o la vigliaccheria. Un mondo in cui i problemi, anche quelli più seri, possono essere risolti con la buona volontà, l'onestà ed un bel sorriso. Un mondo in cui gli amici son tutti leali e rispettosi e non si mollano nel momento del bisogno, in cui i (pochi) cattivi sono funzionali alla trama ed hanno scritto in fronte in stampatello “CATTIVO DELL'EPISODIO”, in cui ognuno si assume sempre le proprie responsabilità ed in cui le possibili divergenze tra i personaggi nascono spesso da accidentali quanto buffi malintesi.

C'è sempre, poi, un messaggio positivo di fondo: lo scapestrato Dylan (il non plus ultra della riottosità per l'epoca, che stando accanto a tutti 'sti chierichetti ha finito per rabbonirsi) alla fine porta Brenda a teatro, ma prima passano in ospedale per donare il sangue mano nella mano. Perchè lui è un ribelle, sì, ma dal cuore d'oro.

Scritto da Style24.it Unit

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