Argomenti trattati
Il film The Running Man, diretto da Edgar Wright e interpretato da Glen Powell, presenta un mondo distopico in cui la vita è ridotta a un gioco mortale. La trama segue Ben Richards, un uomo costretto a partecipare a un reality show letale, culminando in un finale che lascia lo spettatore con molte domande. Per chi non ha ancora visto il film, ci sono colpi di scena che mettono in discussione la percezione della realtà.
Il contesto e la trama di The Running Man
Ben Richards è un ex poliziotto ingiustamente accusato di crimini, costretto a partecipare a un gioco televisivo in cui i concorrenti devono sopravvivere a cacciatori letali. Nonostante avesse promesso alla sua famiglia di non partecipare, la disperazione lo spinge a entrare nel gioco. La sua avventura è costellata di inseguimenti e scontri con cacciatori, tra cui l’infame Evan McCone, interpretato da Lee Pace.
La tensione cresce mentre Ben cerca di sopravvivere, mentre il pubblico e i produttori del programma assistono divertiti alla sua lotta per la vita.
Il conflitto e le alleanze
Durante la sua lotta, Ben trova alleati tra i ribelli clandestini che si oppongono al regime oppressivo rappresentato dal Network. Con il loro aiuto, riesce a eludere i cacciatori e a mettere in discussione le regole del gioco. Tuttavia, le sue azioni attirano l’attenzione dei produttori, tra cui Dan Killian, interpretato da Josh Brolin, che non esiterà a usare tutti i mezzi necessari per mantenere il controllo e la spettacolarità del programma.
Il clou e il colpo di scena finale
Il climax del film si svolge in una drammatica sequenza finale in cui Ben riesce a dirottare un aereo utilizzato dai cacciatori. Qui, si rende conto che la sua vita e quella della sua famiglia sono in pericolo. Ben affronta Killian, che gli propone un contratto per un nuovo show, ma il protagonista rifiuta e decide di combattere. La situazione prende una piega inaspettata quando il Network trasmette un video manipolato che suggerisce che la famiglia di Ben sia stata uccisa.
La verità svelata
Nel momento culminante, il film cambia direzione e si trasforma in un vlog di Bradley Throckmorton, un attivista mascherato che rivela la verità dietro le quinte. Si scopre che Ben non è affatto morto nell’esplosione, come il Network ha fatto credere, ma è riuscito a fuggire grazie a un’apertura nel cockpit dell’aereo. La rivelazione porta a eventi che mostrano come la propaganda e la manipolazione dei media possano influenzare la percezione pubblica.
Le conseguenze e le implicazioni
Nonostante le menzogne e le manovre del Network, la storia di Ben inizia a ispirare una rivolta contro il regime. La gente comincia a credere nel motto “Richards Lives” e a raccogliere supporto per la causa. La scoperta della scatola nera dell’aereo da parte di una giovane donna diventa il catalizzatore per una rinascita di speranza tra coloro che si oppongono al Network. Tuttavia, l’intento originale di Ben non era dare vita a una rivoluzione, ma piuttosto sopravvivere e riunirsi con la sua famiglia.
Un finale ambiguo
Alla fine del film, si vedono Sheila e Cathy, la moglie e la figlia di Ben, mentre fanno la spesa. Questo incontro solleva interrogativi su come un regime totalitario possa permettere a una famiglia di un ribelle di vivere liberamente. Le questioni rimangono irrisolte, lasciando il pubblico a riflettere sull’umanità e sulla speranza in un sistema oppressivo.



