A chi spetta il congedo parentale a ore

Conciliare il lavoro e le esigenze familiari è l’esigenza che sentono molti genitori con figli piccoli, ecco perché diventano alleati preziosi tutti quegli strumenti legislativi che consentono ai genitori di assentarsi dal lavoro per necessità legate a malattie del bambino, vediamo, nello specifico, a chi spetta il congedo parentale a ore.

Nuove disposizioni di legge sono entrate in vigore recentemente per regolamentare ulteriormente il tema dei congedi parentali.

Quando il bambino è piccolo richiede più cure e attenzioni da parta dei genitori, accade ad esempio che spesso si ammali, se entrambi i genitori sono lavoratori dipendenti è possibile chiedere il congedo parentale ed usufruire di un permesso pagato per assistere il bambino.

Il congedo per malattia del bambino ha subito un’evoluzione nel tempo divenendo strumento a solo utilizzo della mamma a possibilità a disposizione anche del papà.

Nelle ultime disposizioni normative uno dei genitori può chiedere il congedo parentale a ore fino ai dodici anni del bambino, se il bambino è stato adottato o in affidamento il termine di dodici anni si calcola dall’inserimento del bambino in famiglia. Il congedo parentale a ore si riferisce a mezza giornata di lavoro, se ne può usufruire fino a un massimo di sei mesi presentando domanda all’Inps e poi presentando richiesta al datore di lavoro con due giorni di anticipo rispetto al giorni di inizio.

Il congedo parentale è retribuito nella misura del 30% della retribuzione giornaliera fino a sei anni di età del bambino, dai sei agli otto anni è retribuito solo se il genitore abbia un reddito basso, dagli otto ai dodici anni è escluso qualsiasi indennizzo.

Se si usufruisce del congedo parentale a ore, non è possibile servirsi di altri benefici, come i permessi per l’allattamento.

Scritto da Maura Lugano

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