Un piccolo gesto può cambiare tutta una vita
Il tema del caso e delle possibili variazioni apportate da un minimo cambiamento nella vita di una o più persone non è certo una novità nella storia del cinema.
Paradigmatico, programmatico e ampiamente conosciuto da un’ampia fetta di pubblico è per esempio Sliding Doors di Peter Howitt con Gwyneth Paltrow, in cui la vicenda della protagonista si biforcava, con conseguenze importanti, a seconda che fosse riuscita o meno a salire su un vagone della metropolitana.
Il film poi era dichiaratamente ispirato a Destino cieco di Krzysztof Kieslowski, in cui nella Polonia degli anni 80 la vita di uno studente cambiava radicalmente (e drammaticamente) nel caso in cui fosse riuscito a prendere un treno.
Arriva invece questi giorni nelle sale italiane la versione francese della tematica in questione, declinata in chiave comica: Se sposti un posto a tavola. A più di un anno dell’uscita in patria, e dopo essere stato accolto con non troppa benevolenza dalla critica d’oltralpe, il film di esordio di Christelle Raynal arriva quindi anche da noi come il più classico dei tappabuchi estivi estratto dal fondo del magazzino.
Questa volta il piccolo elemento che scompiglia la trama del destino è quello di un appassionato bacio di due sposini che mette in disordine i segnaposto accuratamente disposti su un tavolo del ristorante in cui si svolgerà il pranzo di nozze.
Gli incontri casuali (ripetuti più volte e con variazioni significative) porteranno alle creazione di divertenti situazioni impreviste e assurde, portate fino all’estremo e poi riavviate come se si trattasse di una vecchia Vhs.
