Salvo: trailer e trama del film italiano premiato a Cannes

Da giovedì finalmente in sala il vincitore della Semaine de la critique

Si parlava ultimamente delle possibilità di rinascita del cinema di genere in Italia, nello specifico osservando le diverse sfumature che questa definizione ha assunto (con esiti divergenti) in pellicole come Cha Cha Cha di Marco Risi e Tulpa di Federico Zampaglione.

Salvo, il film di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza presentato a Cannes nella sezione Semaine de la Critique di cui ha poi vinto i due premi principali, si inserisce prepotentemente in questo discorso, dimostrando alcune cose.

Anzitutto che anche per un film di due esordienti (ma seri e stimati professionisti della macchina cinema), celebrato in uno dei festival più importanti del mondo, è davvero difficile trovare uno sbocco distributivo in sala: ci ha pensato dunque la lungimirante Good Films ma il rischio è stato davvero grande – e non si può dire che l’uscita a fine giugno faccia proprio strappare i capelli.

Secondariamente ci fa vedere che è possibile impostare un’opera su delle coordinate appartenenti a svariati generi codificati dalla tradizione senza perdere uno sguardo personale (impossibile parlare per ora di autorialità), come affermano gli stessi cineasti:

Per evitare le secche e i rischi di un cinema troppo concettuale, abbiamo articolato la storia all’interno della forma drammaturgica classica, giocando con alcuni generi riconoscibili: con il noir prima di tutto; con la storia d’amore; con la commedia nera, attraverso la coppia di piccolo borghesi, complici della latitanza del protagonista, guardiani e carcerieri del loro mondo angusto e grottesco; infine, aiutati dai paesaggi epici e desertici dell’entroterra siciliano, anche con il western all’italiana.”

E infine che si può portare su grande schermo un tema scottante e importante com’è della mafia senza per forza servirsi di parole logore e roboanti quali “impegno” e “denuncia”, semplicemente mettendo in scena una storia innestata perfettamente in un ambiente realistico:

Con cura abbiamo evitato, di certa fiction che la Sicilia e la tematica mafiosa utilizzano, le semplificazioni, gli stilemi, la ripetizione dei soliti stereotipi che generano ambigue mitologie e cloroformizzano le cose e la realtà.

Il tentativo è stato quello di “scloroformizzare” le cose e la realtà.”

Salvo racconta infatti la storia del protagonista eponimo, un killer al soldo della mafia, efficiente, solitario e di poche parole. Un giorno gli viene ordinato di porre fine a un regolamento di conti con una banda rivale e per questo motivo si introduce furtivamente in casa dell’uomo che deve uccidere. Qui trova solo la sorella, Rita, una ragazza cieca che ne avverte la presenza e che cerca di nascondersi nella buia abitazione.

L’incontro tra i due personaggi al margine della società creerà un doppio miracolo e la speranza di una nuova vita.

Scritto da Style24.it Unit
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