Il Papa avrà uno show televisivo tutto per sé? Non proprio…
Morto un Papa se ne fa un altro. Stessa cosa se uno si dimette, per cui al posto del rinunciatario Benedetto XVI è arrivato dall’Argentina Papa Francesco, carico carico di polemiche e di sostenitori sfegatati.
Volevo aggiungere “in pompa magna”, ma abbiamo già constatato che l’omaggio onomastico al santo patrono dell’Italia è stato corroborato da una serie di atti che hanno messo in luce l’umiltà del nuovo Pontefice.
(Mi si perdoni però questa piccola noterella, che non è assolutamente da leggere in chiave anticlericale: sarà pure un gesto di grande rinnovamento, ma pagare il conto dell’Hotel quando sei a capo di uno degli staterelli più ricchi del mondo non è poi questa gran rinuncia)
Insomma, scandali a parte che sicuramente non mancheranno, difficilmente Jorge Mario Bergoglio campeggerà sulle pagine della stampa dedita al gossip e al chiacchiericcio più bieco.Se non altro il buon Papa Ratzinger ci aveva allietato con le sue scintillanti scarpette rosse simil Prada…
Lasciando stare le rimostranze giornalistiche più facete veniamo alla notizia del giorno, che attesta come qualcuno abbia pensato di ovviare al problema traendone possibilmente qualche guadagno.
È infatti in produzione The Vatican, una serie televisiva americana prodotta dalla Sony e da Showtime, il cui episodio pilota sarà diretto da Ridley Scott (tra i tanti titoli ricordiamo Le crociate, Il gladiatore e Prometheus). Il cast, di cui faranno parte molti attori italiani tuttora in trattative con la produzione, vedrà invece la presenza di interpreti celebrato quali Bruno Ganz (l’indimenticabile Hitler de La caduta) nei panni dell’immaginario Sisto VI, Kyle Chandler in quelli dell’arcivescovo di New York e il tedesco Sebastian Koch sarà Marco Malerba, un avido Segretario di Stato.
Nel caso non conosciate il network Showtime ecco alcuni spunti, in modo da comprendere cosa possiamo aspettarci da questo telefilm (di tutto e di più): tra i prodotti di punta troviamo infatti serial quali The Borgias, The Tudors, Californication e il misconosciuto Gigolos.
Trattasi di esempi di alta spettacolarizzazione della materia storica più scottante narrata con la massima inverosimiglianza e il più grande dispregio per la cronaca storica: scene bollenti a non finire, congressi carnali come se fosse arrivato il giorno dell’Apocalisse, personaggi sgradevoli e in generale un ricorso alla violenza gratuito, compiaciuto e autoreferenziale.
Ora, applicate tutto ciò a una serie sul Papa e potrete capire quale bomba a orologeria ci ritroveremo a breve tra le mani (le riprese non tarderanno a prendere il via). Sarà un’epocale, colossale, magniloquente soap-opera di bassa lega? Noi francamente ce lo auguriamo
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