I cinque cantanti britannici al centro di una singolare protesta
Ci sono notizie talmente stupide che si fa fatica a credervi.
Ma poi, quando ci si ritrova davanti una lunghissima pagina Wikipedia dedicata ai protagonisti dell’idiozia del momento, non si può che concordare con Einstein quando affermava che esistono solo due cose infinite: l’universo e la stupidità umana, con qualche dubbio sulla mancata finitudine del mondo.
Dovete quindi sapere che la boyband britannica degli One Direction, attualmente impegnata in un tour mondiale, a causa di presunti comportamenti pro-gay è stata sottoposta a una durissima critica da parte della Westboro Baptist Church.
La chiesa in realtà non è in alcun modo affiliata con le maggiori istituzioni battiste ma è anzi descritta unanimemente come un hate group, un’associazione all’odio, sopratutto contro la comunità omosessuale. Questa particolare confessione, il cui ministro è il noto Fred Phelps e che conta ben 40 adepti, sembra avercela con tutti coloro che non concordano col principio basilare “God hates fags / Dio odia i gay”. Il corollario “logico” di questa asserzione, e motivo delle loro attività, è che ogni tragedia avvenuta nel mondo sarebbe una punizione divina nei confronti di Paesi responsabili di politiche di tolleranza e apertura sociale.
Torniamo però all’annuncio della protesta contro gli One Direction. I fedeli sono stati chiamati a raccolta sul sito della WBC – ma forse sarebbe stato più comodo un giro di telefonate – per protestare contro i cinque idoli delle adolescenti, rei di essere stati ritratti in molte foto in atteggiamenti lascivi (i membri del gruppo sono soliti abbracciarsi sul palco, scambiarsi vistose pacche sul sedere e mimare scherzosamente atti sessuali – puritani, se messi a confronto con le performance scatenate di Madonna, Rihanna o Lady Gaga).
Gli attivisti della WBC si sono dunque dati appuntamento al concerto della band previsto per il 19 luglio allo Sprint Center di Kansas City. A dare loro battaglia ci penseranno le Directioner, le fan del gruppo musicale, che hanno lanciato un analogo appello chiedendo a tutte di presentarsi con un cartello di supporto o di vestire con i colori dell’arcobaleno. Lo scandalo maggiore in tutta questa faccenda mi sembra allora proprio dover applaudire le ragazzine che ululano alla vista di Harry Styles.
Chiudiamo con una dedica alla WBC, la quale gestisce molti siti web recanti suggestivi nomi come God Hates Islam, God Hates the Media, God Hates the World. Ci piacerebbe risponderle con il titolo di una canzone degli Slayer, che chiude in modo ecumenico il circolo dell’odio: God Hates Us All / Dio ci odia tutti.
Foto: Getty Images



