Un documentario sugli orrendi misfatti avvenuti a Milwaukee e tenuti segreti dalla Chiesa Cattolica
Grazie all’opera di distribuzione della Feltrinelli arriva in Italia Mea Maxima Culpa, lo scottante documentario prodotto dal network televisivo americano Hbo e diretto da Alex Gibney, già autore del controverso Taxi to the Dark Side (sulle torture e l’omicidio di un tassista afghano da parte dell’esercito americano, ovviamente nel post 11 settembre).
L’ultima opera investigativa del cineasta esce quindi nelle sale cinematografiche, per poi essere distribuita in dvd, proprio pochi giorni dopo l’elezione del nuovo Pontefice, quel Papa Francesco che ha dovuto prendere il posto del dimissionario Benedetto XVI, il quale – almeno così si dice – non è riuscito ad affrontare con le necessaria energie l’avanzata del cancro che si è insinuato nella Chiesa Cattolica.
Mea Maxima Culpa (Silenzio nella casa di Dio è il significativo sottotitolo) rappresenta infatti un documento prezioso riguardo agli innumerevoli casi di pedofilia che sono stati tenuti nascosti dalle gerarchie ecclesiastiche. Il film si occupa di alcune vittime di questi abusi, in particolare di quattro ragazzi sordomuti di Milwaukee, oggi divenuti uomini, la cui testimonianza è stato fondamentale per inchiodare il colpevole, padre Lawrence Murphy.
L’apertura del caso ha portato alla luce una serie di violenze che nel corso degli anni hanno coinvolto oltre 200 studenti presso l’istituto per non udenti St.
John’s for the Deaf.
I delitti americani vengono messi in parallelo con analoghi episodi avvenuti in Italia e in Irlanda, di cui la Chiesa è sempre stata a conoscenza e di cui non ha mai fatto menzione in pubblico, almeno fino alla denuncia pubblica rappresentata dall’inchiesta del Boston Globe nell’ormai lontano 2002.
Un silenzio e una segretezza che ancora oggi, e forse più di prima, pesano come macigni, come ha affermato il regista: “Queste persone, i miei quattro eroi sordomuti di Milwaukee, hanno sofferto, hanno lottato una vita intera per far sentire la propria voce e mettere fine alla sordità della Chiesa: questo è il cuore del film“.



