Chi è Martin Scorsese: storia del grande regista americano

Chi è Martin Scorsese, storia del grande regista americano che ha realizzato alcuni dei più grandi film della storia del cinema. Il successo a fianco di De Niro e Di Caprio.

Martin Scorsese è un uomo che non ha bisogno di introduzioni. Qualsiasi frase di presentazione risulterebbe riduttiva nel raccontare il percorso ricco di successi del regista. Ripercorriamo quindi le tappe della sua vita, dai corsi di cinematografia all’università al premio alla carriera.

Chi è Martin Scorsese

Martin Charles Scorsese (New York, 17 novembre 1942) è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense. Cresce in un quartiere del Queens con il padre impiegato in una lavanderia e madre sarta, entrambi di origine italiana. In seguito a problemi avuti con il proprietario di casa si trasferiscono a Manhattan, in una via di Little Italy.

Vive l’adolescenza da emarginato e questo gli permette di appassionarsi al cinema e soprattutto di quello neorealista e western. Non possiede una cinepresa, ma libera la sua creatività attraverso storyboard con dei disegni.

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Pensa per un periodo di diventare prete ma comprende che non è conciliabile con il suo stile di vita e si iscrive al corso di cinematografia della New York University dove inizia a creare i primi corti e il primo lungometraggio che deve lasciare in sospeso per ostacoli nella produzione. Sotto consiglio del professore però non abbandona il progetto che esce nel 1969 con il nome di “Chi sta bussando alla mia porta” interpretato da Hervey Keitel che rivediamo per esempio in “The Irishman” nel 2019 . Durante questo periodo partecipa alla realizzazione del film documentario “Woodstock” e a “Scene di strada 1970” sulle manifestazioni contro la guerra del Vietnam.

I primi grandi progetti ad Hollywood

All’inizio degli anni settanta lascia New York per trasferirsi ad Hollywood dove inizia a lavorare ai primi progetti tra cui “America 1929”. Successivamente decide di coinvolgere la troupe per realizzare un suo grande progetto dal nome “Mean Streets – Domenica in chiesa, lunedì all’inferno” in cui racconta molte delle sue esperienze adolescenziali. Il suo stile inizia ad emergere in modo chiaro: scelta di personaggi reali, comuni, antieroi emarginati e fotografia cupa, quasi claustrofobica accompagnata da musica popolare. Il film inizia inoltre quella che sarà una storica collaborazione tra Scorsese e l’attore e Robert De Niro.

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In questi anni la critica afferma che il regista non avrebbe saputo girare un film con una protagonista donna. Scorsese accetta la sfida e porta a casa un Premio Oscar per la categoria “miglior attrice” con l’interpretazione di Ellen Burstyn nel film “Alice on abita più qui”. Nel 1974 realizza quello che definisce una delle sue opere preferite, ovvero il documentario “Italoamericani” in cui intervista i genitori che raccontano la vita degli immigrati italiani a New York.

Alcuni successi e il rapporto con la fama

Decide di tornare a New York e qui riceve la sceneggiatura di “Taxi Driver” e decide di prendere parte al progetto. Il successo è immediato ed entra nella storia dei film cardine della New Hollywood come rappresentazione dell’America degli anni ’70. Con De Niro al suo fianco come fedele alleato decide di realizzare “New York, New York” un musical sulla sua città che però non ottiene il successo sperato. La reazione del regista è imprevista, cade in una forte depressione che lo porta all’abuso di droghe e psicofarmaci.

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Nonostante lo stato psicofisico riesce a realizzare un documentario dal nome “L’ultimo valzer” che vede come protagonisti Bob Dylan, Van Morrison, Neil Young e molti altri. Il film ottiene grandissimo successo nei festival e tra gli amanti della musica portando di nuovo in vetta il nome di Scorsese. La salute mentale però non migliore e nel 1978 viene ricoverato per un’emorragia interna causata dall’abuso di stupefacenti.

L’ormai amico Robert De Niro, per risollevarlo dalla situazione gli propone di girare la biografia del pugile italoamericano Jake La Motta. Realizzano il progetto che ottiene grandissimo successo e ben due Premi Oscar. Con “Toro Scatenato” si aggiudica un posto tra i film cult della storia del cinema e secondo l’American Film Institute è il quarto miglior film statunitense.

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La produzione cinematografica degli anni 2000

Con l’inizio degli anni 2000 trova un nuovo pupillo da affiancare al suo primo attore. Sceglie Leonardo Di Caprio e gli affida il ruolo di protagonista nel film “The Aviator” con cui vince il Golden Globe come miglior attore e ben cinque premi di cui quattro nelle categorie tecniche. Nel 2006 riconferma l’attore per realizzare un film gangster “The Departed” con cui Scorsese vince il suo primo premio Oscar come miglior regista. La pellicola vince inoltre nelle categorie miglior film, sceneggiatura non originale e montaggio.

Nel 2010 il regista vince il Golden Globe alla carriera e fa uscire uno dei film più acclamati nella collaborazione tra lui e Leonardo Di Caprio: il thriller psicologico “Shutter Island”. La coppia non ne sbaglia uno e tre anni dopo realizzano “The Wolf of Wall Street” con cui vincono il Golden Globe come miglior attore e totalizzano cinque nomination agli Oscar nelle categorie più importanti. Scorsese e De Niro tornando a collaborare per il film The Irishman uscito nel 2019.

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