Sapori, ricette, manicaretti in salsa francese: al cinema è di scena la cucina d’oltralpe
Il film francese che vi presentiamo oggi, La cuoca del Presidente, arriva nelle sale cinematografiche italiane proprio nel momento di massimo splendore dei programmi televisivi dedicati all’arte culinaria.
Epitome di questa tendenza (non solo nostrana, ma molto sentita nel Paese della pizza e della pasta) è stato sicuramente il clamoroso successo di format quali Masterchef, le ricette della Parodi, e le varie prove dei cuochi di Antonella Clerici.
Il film di Christian Vincent, che alcuni tra i nostri lettori più cinefili potrebbero ricordare per La séparation con Isabelle Huppert e Daniel Auteuil, si inserisce allora nel filone del cinema che porta sul grande schermo il mondo della cucina, dell’esaltazione di una molteplicità di sapori attraverso la preparazione di una vasta selezione di piatti e a volte persino con il consumo gaudente di queste meraviglie per il palato.
La cuoca del Presidente aggiunge a questi elementi anche un ritratto della politica francese da dietro le quinte. La protagonista Hortense Laborie (Catherine Frot) è infatti una cuoca assai apprezzata che risiede nella regione del Périgord. La donna viene chiamata a sorpresa dal Presidente della Repubblica per un incarico di altissimo prestigio, ovvero la gestione e della cucina dell’Eliseo.
Hortense, ovviamente molto emozionata, accetta di buon grado il gravoso e importante compito ma non ha fatto i conti con tutti gli chef che gravitano attorno al palazzo del potere.
Solo attraverso una gran dose di faccia tosta, tempra ferrea e risolutezza riuscirà a imporre i propri piatti genuini. Ma, in un luogo in cui si decide il destino di una nazione e gli intrighi sono all’ordine del giorno, le gelosie professionali non sono di certo gli ostacoli più ardui da superare…
