Justin Bieber a Bologna: concerto trionfale con svenimenti VIDEO

Paura e delirio a Bologna: Justin è passato di qui!

I biglietti erano già esauriti da mesi e mesi, scomparsi nel giro di un battito di doppio clic di mouse e di un’imprecazione adolescenziale ai danni delle più fortunate rivali.

La tensione era altissima, perché l’idolo dorato delle ragazzine nelle ultime settimane era stato protagonista di svariati incidenti che sembravano averne compromesso la salute psicofisica (litigi furibondi con giornalisti impertinenti, svenimenti sul palco, cancellazioni improvvise di date già fissate). 

E invece il concerto di Bologna di Justin Bieber è stato un trionfo annunciato, come d’altro canto tutti si aspettavano.

Sopratutto come auspicavano le centinaia e centinaia di tristi genitori che hanno dovuto accompagnare all’Unipol Arena la maggior parte degli spettatori, ovviamente adolescenti.

Di certo costoro non avrebbero voluto trovarsi di fronte alla necessità di dover consolare delle piccole donne rese tali dall’improvvisa caduta delle illusioni giovanili, invece del preventivato contenimento di eccitate fan in iperventilazione.

Le più spavalde tra le fan del cantante canadese lo hanno aspettato in gran massa (si dice almeno 300 unità) davanti all’hotel in cui aveva preso alloggio.

Invano, purtroppo, perché Justin non si è fatto vedere, volendosi conservare per lo show.

E in effetti, superato lo scoglio del concerto di apertura affidato alla stellina Carly Rae Jepsen, alle 20.45 (orario apposito per il pubblico in età prepuberale) si è scatenato il delirio. Come oramai consuetudine di questo tour Bieber è calato sul palco grazie all’ausilio di due enormi ali meccaniche, composte da un mix di piatti di batteria e chitarre.

Un esordio di certo non troppo misurato, ma non è la timidezza l’arma vincente della popstar, che si è prodotta in una serie di balletti fulminanti con l’aiuto del team di 12 ballerini.

Tra reminiscenze della grandeur di Michael Jackson, la carica emozionale delle boyband più blasonate degli anni 90 (Take That in primis), si è consumata la celebrazione del pop da consumo immediato: Take you, Never say never, Baby, One Time, e tutte le altre hit del cantante hanno messo al tappeto gli oltre 9000 partecipanti a questo rito colletivo durato circa un’ora e mezza.

E ora si ricomincia a contare i minuti che separano dal prossimo concerto

Foto: Getty Images

Scritto da Style24.it Unit
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