Ritornano le avventure del cane poliziotto più amato della tv
Com’è ormai noto a tutti, l’industria dell’intrattenimento non punta più sulle storie quanto sui personaggi.
Carismatici, di immediata presa, iconici: per qualche motivo – ignoto alla fin fine, altrimenti il processo sarebbe facilmente replicabile – tra tutti gli elementi di un prodotto narrativo letterario/cinematografico/televisivo sono costoro a rivestire un ruolo di maggiore spessore.
Il commissario Rex rappresenta una delle epitomi di questo ragionamento, alla pari di uno Sherlock Holmes qualsiasi.
Non importa se il cane, come purtroppo è successo, viene interpretato da differenti rappresentanti della sua razza; similmente alle innumerevoli riproposizioni delle avventure dell’investigatore di Conan Doyle basta che alcune caratteristiche rimangano fisse che il trionfo della formula è assicurato.
Ecco come il franchise dedicato al quadrupede poliziotto è arrivato addirittura alla quattordicesima stagione (contando anche le originali austriache, sarebbe invece la quinta delle italiane). Peccato però che alla Rai abbiano scelto di declassare un prodotto che si è garantito la fiducia del pubblico spostandolo sulla seconda rete, diversamente da quanto annunciato in passato, rimandandone all’infinito la messa in onda e, vera mossa infingarda, proponendolo in versione decapitata.
Ebbene sì, perché le prime puntate che vedrete oggi in prima serata sono in realtà la terza e la quarta: questo perché i solerti censori della produzione hanno deciso di tagliare i primi due episodi in cui avveniva la tragica morte del precedente protagonista Lorenzo Fabbri (il buon Kaspar Capparoni) che lasciava traumatizzato il povero canide.
Ecco quindi spiegata l’iniziale scoramento e la diffidenza nei confronti del nuovo partner Ettore Bassi: alle volte il più classico dei riassuntoni delle scorse puntate affidati al voice over o un personaggio secondario non è sempre la mossa migliore…
