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E tutto questo mentre i nostri dati personali viaggiano in giro per la rete come se avessero un biglietto open bar. Un dettaglio che, però, sfugge a molti, è che sebbene da un po’ di anni la privacy sia pressoché un sogno, la sicurezza rimane fondamentale. E per mantenerla basta molto meno di quanto si possa immaginare.
Le tracce che lasciamo online
Ogni giorno online lasciamo una miriade di piccoli briciole che, sommate, raccontano storie incredibili:
- I cookies che accetti ogni volta che accedi a un sito web
- La cronologia dei video visti su YouTube, TikTok e varie
- I commenti e like che lasci sui vari post
- Quanto tempo rimani su uno stesso post
- Il tuo carrello su un sito di e-commerce anche se non compri
Tutte queste informazioni sembrano innocue, ma insieme costruiscono il tuo profilo digitale e raccontano praticamente tutto di te. Le tue abitudini, i tuoi interessi e le tue preferenze.
Il tuo smartphone ascolta le tue conversazioni?
La risposta breve a questa domanda è: no, non letteralmente. Quello che succede è che tra le autorizzazioni richieste dalle app che scarichi c’è l’accesso a dati quali la posizione, il Wi-Fi, e i dispositivi vicini. Se ti è mai capitato di vedere post o banner mirati, la ragione è proprio questa: gli algoritmi utilizzano dati simili per “indovinare” quali contenuti e prodotti potrebbero interessarti.
L’accesso alla posizione avviene anche in maniera indiretta. Ad esempio, non hai autorizzato TikTok a vedere la tua posizione e i dispositivi vicini, eppure trovi, accanto alla pagina dei Per Te, una dedicata a post della tua città o provincia. Com’è possibile? Beh, anche senza accesso diretto, l’app può stimarla incrociando dati come Wi-Fi vicine, torri cellulari, e trend locali. È ancora più facile se hai la posizione del telefono attiva magari perché devi mantenerlo collegato al tuo smartwatch.
SPID: la vera protezione online
Ogni volta che apri un account, devi fornire tutta una serie di informazioni che vengono sparse su Internet e possibilmente vendute a terze parti a scopo commerciale. Sì, quelle chiamate e email di spam che ricevi sono perlopiù causate proprio da questo.
Per ridurre i rischi, strumenti come lo SPID vengono in aiuto. Il Sistema Pubblico di Identità Digitale è uno strumento creato dallo Stato Italiano per facilitare l’accesso online ai siti della pubblica amministrazione. Tuttavia, oggi può essere usato per una varietà di piattaforme:
- Servizi ASL
- INPS
- Istituzioni scolastiche e università
- Casinò con SPID
- Agenzia delle Entrate
- Poste Italiane
- Privati aderenti allo SPID
La parte più complicata è scegliere l’identity provider e ottenere un appuntamento. Per il resto, accedere con lo SPID è facile quanto bere un bicchier d’acqua. Non devi inserire i tuoi dati personali, bastano username e password dello SPID.
Altri modi per proteggersi online
Per limitare i rischi e proteggere la tua identità digitale nel modo migliore possibile, è bene assumere alcune abitudini essenziali. In particolare, dovresti:
- Scegliere una password forte. Niente cognome di mamma da nubile, niente nome del gatto che avevi a 12 anni. Meglio la prima parola che ti viene in mente, mascherata con caratteri speciali, maiuscole e via dicendo.
- Scegliere una password diversa per ogni singolo sito o app e tenerle in posti diversi, preferibilmente non in unico file dello smartphone.
- Utilizzare la doppia autenticazione i dati biometrici quando disponibili. Quasi tutti gli smartphone ormai dispongono di un lettore di impronte digitali o riconoscimento facciale.
- Cancellare regolarmente i cookies attivati e la cache del browser, specie quando non usi quei siti da tempo.
- Usare la modalità incognito del browser per ricerche per ricerche o navigazioni che non vuoi vengano registrate nella cronologia o legate al tuo profilo. Questo non ti rende completamente invisibile online, ma riduce le briciole digitali accumulate sui siti visitati.
- Cercare di evitare le reti Wi-Fi pubbliche o quantomeno non inserire dati personali rilevanti quando sei connessa.
- Aggiornare regolarmente le app, specie quelle che usi più spesso: patch e aggiornamenti correggono falle di sicurezza che potrebbero essere sfruttate da hacker.
- Mai e poi mai cliccare su link sospetti o ricevuti da numeri non riconosciuti.
- Controllare sempre l’indirizzo email del mittente, specie se sono presenti link.
Infine, una cosa che molti ignorano è che non dovresti usare un unico indirizzo email per tutto. Te ne servono almeno 4:
- Uno per siti e app per servizi bancari, finanziari e app che richiedono autenticazione.
- Uno per i messaggi con amici, parenti e varie.
- Uno per i social media.
- Uno per uso professionale.
Se vuoi la massima privacy, crea un quinto indirizzo email: quello da “buttare via”. Lo userai per siti che non ritieni sicuri e per tutte quelle iscrizioni che fai sapendo già che finiranno per sommergerti di newsletter, promo e spam. Naturalmente tutti questi indirizzi non devono somigliarsi tra loro e non devono assolutamente avere la stessa password.



