Giovanni Allevi critiche: a Roma pace con Beethoven e dirige la 5°

Il virtuoso del pianoforte contro le critiche ingiuste di questi ultimi giorni

Ritorniamo sul caso Allevi – Beethoven.

Anzi, è proprio Giovanni, il compositore pianista più amato d’Italia, a essere tornato sulla questione durante il concerto di ieri sera al Parco Auditorium della Musica di Roma.

Il riccioluto artista aveva avuto modo di smentire quanto detto al Giffoni Film Festival (in sostanza che l’introduzione di un ritmo moderno ha reso la musica più facilmente assimilabile da un pubblico poco attento come quello giovanile) con una rettifica che a noi era sembrata una semplice conferma di quanto esposto in precedenza.

E allora veniamo a quella che potremmo sinteticamente definire “Excusatio non petita, accusatio manifesta”. Dialogando col suo pubblico Allevi si è sperticato in vibranti lodi rivolte all’indirizzo del Maestro teutonico:

Nutro una sconfinata ammirazione per il grandissimo Maestro Beethoven che ha segnato un fondamentale passaggio nella storia della musica. Ed io lo ammiro non solo per la straordinaria musica composta ma anche per quello che ha rappresentato, perché da un certo punto della sua vita Beethoven si è ribellato alle logiche di corte, si è ribellato a quella logica di potere della committenza che lo giudicava e lo imbrigliava.

Allora ha sbattuto la porta della corte e se ne è uscito per andare direttamente a scrivere la musica in contatto con il cuore della gente, senza più nessun intermediario, perché era un artista libero“. 

Grande prosopopea che poi si è riflessa con vigore nell’annuncio dell’esecuzione dell’inizio della Quinta Sinfonia insieme all’Orchestra Sinfonica Italiana:

Mi permetto, chiedo il permesso, anche al grande Ludwig, di farvi dono dell’inizio di questa straordinaria sinfonia, visto che qui c’è questa meravigliosa orchestra”.

Emozione indescrivibile“, commenterà Allevi stremato dalla fatica. Noi intanto continuiamo a chiederci cosa c’entri tutto ciò con la tanto strombazzata Musica Classica Contemporanea di cui il prodotto di un intenso lavoro di marketing discografico e il personaggio che ha avuto l’onore di suonare in Senato si proclama Campione e Unico Testimone.

Proprio come Beethoven, del resto, anch’egli “ha sbattuto la porta della corte” e “si è ribellato alla logica di potere della committenza“.

Foto: Getty Images

Scritto da Style24.it Unit
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