Chi era Francesco Hayez: vita del pittore italiano

Francesco Hayez, il pittore italiano collocato a metà tra neoclassicismo e romanticismo.

Con uno dei suoi quadri di maggiore successo alla Pinacoteca di Brera, Francesco Hayez ha conquistato l’arte romantica con evoluzione artistica degna di nota.

Chi era Francesco Hayez

Francesco Hayez (Venezia, 10 febbraio 1791 – Milano, 12 febbraio 1882) è stato un pittore italiano. Attraverso le sue “Memorie” è possibile ripercorrere la vita dell’artista. Racconta infatti di essere cresciuto con la madre Chiara e il padre Giovanni, un pescatore. Con loro crescono anche i quattro fratelli con cui condivide uno stato di povertà e sofferenze che portano Francesco ad essere affidato ad un’agiata zia di Milano sposata con un collezionista d’arte.

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Qui riceve la sua educazione e un’attenzione particolare dallo zio che nota il suo talento e lo indirizza verso la pittura e il restauro. Le lezioni di restauro vengono affiancate da quelle di disegno in cui studia grandi maestri del ‘700. Termina il periodo di apprendistato e viene assegnato a Filippo Farsetti con cui si dedica alla copia di modelli in gesso.

I primi anni della carriera artistica

Mentre studia a Venezia all’Accademia delle Belle Arti iniziano le sue prime esperienze e realizza “Adorazione dei magi” su commissione dei padri armeni delle parrocchie di Lussingrande. Partecipa poi a un concorso indetto dall’Accdemia per l’alunnato di Roma in cui vince una borsa di studia di tra anni. Durante il suo percorso di studi conosce Antonio Canova, che gli apre le porte alle maggiori collezioni romane.

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L’influenza dell’artista neoclassicista lo porta poi a partecipare a un concorso organizzato dall’Accademia di Brera seguendo il tema classico del Laocoonte. Non riesce a vincere il concorso, ma per la prima volta si afferma sulla scena nazionale e ottiene numerose richieste.

Il trasferimento a Milano e l’approccio al romanticismo

Dopo aver incontrato l’amore della sua vita e aver soggiornato a Venezia decide di recarsi a Milano nel fervore artistico. Qui incontra artisti che lo introducono ai primi romantici tra cui vi è Alessandro Manzoni, Tommaso Grossi ed Ermes Visconti. Qui espone il “Pietro Rossi” all’Accademia di Brera riscuotendo grandissimo successo.

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Il soggiorno milanese corrisponde ad uno dei più fruttuosi della carriera artistica del pittore. Qui si pongono le basi di quelli che sono i temi che sviluppa nella sua fase più matura e anche più apprezzata. Tra le opere realizzate qui è presente “L’ultimo bacio di Giulietta e Romeo” del 1823 su commissione di Giovanni Battista Sommariva.

La fase matura della pittura di Hayez

Con il successo consolidato a Milano arrivano sempre più commissioni e incarichi accademici prestigiosi. Nel 1850 ottiene la cattedra di pittura all’Accademia braidense, dieci anni dopo viene nominato professore onorario dell’Accademia di belle arti di Bologna e infine ottiene la presidenza di quella di Milano.

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In questi anni raggiunge anche la fase più matura della sua pittura realizzando quello che è probabilmente il suo dipinto più noto: “Il bacio”. Raffigura una coppia di giovani amanti coinvolti in un bacio intenso che nasconde delle tematiche politiche. La tela è infatti pregna di pulsioni risorgimentali, a simboleggiare l’amore della patria.

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