Assenti gli italiani dopo la vittoria nel 2012 di Cesare deve morire
Inaugurata ieri sera la 63° edizione del Festival del Cinema di Berlino con il magnifico film (da quanto dicono le prime recensioni) The Grandmaster del regista di Hong Kong Wong Kar-wai.
La manifestazione cinematografica, che andrà avanti fino al 17 del mese di febbraio, ha già affrontato il suo primo fuori programma: durante il red carpet precedente alla proiezione del wuxia melodrammatico sono comparse le attiviste Femen, che a seno nudo, coperte solo da dei jeans, hanno protestato contro l’orribile pratica delle mutilazioni genitali.
La lista dei film in concorso al Festival è molto ricca di nomi che diranno molto agli appassionati cinefili e ben poco al pubblico occasionale (una tradizione per Berlino): colpisce di più, invece, la totale assenza di pellicole italiane in competizione, dopo la vittoria dell’anno scorso di Cesare deve morire dei fratelli Taviani.
Il tricolore è sventolato solo da alcuni titoli presenti in sezioni collaterali come The Walking di Mario Rizzi (corti), Couscous Island di Francesco Amato e Stefano Scarafia (nella sezione Culinary Cinema), Slow Food Story di Stefano Sardo (Culinary Cinema), Materia Oscura di Massimo D’Anolfi (categoria Forum) e Matilde di Vito Palmieri (Generation Kplus – Corti).
Nome di spicco quello di Giuseppe Tornatore che presenta fuori concorso in Germania il suo ultimo film La migliore offerta. Segnaliamo, sempre non in competizione, il nuovo cartone della Dreamworks, The Croods, dedicato al viaggio per la sopravvivenza di una famiglia preistorica, e Before Midnight di Richard Linklater, ultimo capitolo della trilogia sentimentale aperta da Prima dell’alba e Prima del tramonto.
Nella sezione più in vista, invece, vogliamo ricordare Camille Claudel e Paradise: Hope di due registi scandalosi come Bruno Dumont e Ulrich Seidl; Closed Curtain, l’ultima opera dell’iraniano Jafar Panahi, in patria costretto agli arresti domiciliari per ragioni di censura politica, e arrivata a Berlino grazie alla prestanome Kambuzia Partovi; e infine gli attesi Promised Land di Gus Van Sant, film di denuncia contro le multinazionali del petrolio e Side Effects, che dovrebbe rappresentare uno degli exploit finali di Steven Soderbergh prima del più volte annunciato ritiro.
Ecco la lista completa dei film in concorso alla Berlinale:
A Long and Happy Life di Boris Khlebnikov
An Episode in the Life of an Iron Picker di Danis Tanovic
Camille Claudel, 1915 di Bruno Dumont
Child’s Pose di Calin Peter Netzer
Closed Curtain di Jafar Panahi e Kambuzia Partovi
Gloria di Sebastián Lelio
Gold di Thomas Arslan
Harmony Lessons di Emir Baigazin
In the Name of di Malgorzata Szumowska
Layla Fourie di Pia Marais
Nobody’s Daughter Haewon di Hong Sang-soo
On my Way di Emmanuelle Bercot
Paradise: Hope di Ulrich Seidl
Prince Avalanche di David Gordon Green
Promised Land di Gus Van Sant
Side Effects di Steven Soderbergh
The Necessary Death of Charlie Countryman di Fredrik Bond
The Nun di Guillaume Nicloux
Vic and Flo Saw a Bear di Denis Côté



