E se lasciassimo Povia a parlare con i piccioni?

Dopo l'anticipazione del testo della canzone che Povia presenterà a Sanremo , quella che parla dell'omosessualità come di una malattia da cui si può guarire per diventare finalmente normali e felici, l'Arcigay ha deciso di organizzare una serie di iniziative di protesta, tra cui una sorta di Gay pride sanremese previsto per il giorno della finale del festival.

Il risentimento della comunità omosessuale è comprensibile e giustificato: la canzone del cantante milanese è intrisa di un'evidente omofobia e di luoghi comuni talmente stupidi che solleverebbero delle perplessità persino tra gli avventori del più coatto Bar dello sport della penisola.

Comunque del caso cominciano a occuparsi un po' tutti: giornalisti, editorialisti, intellettuali, partiti politici ed eurodeputati, con il risultato di mettere la canzone e il suo autore sotto i riflettori dei media e al centro dell'attenzione del pubblico. Sorge un dubbio: ma con tutto questo clamore non si starà facendo un involontario e incredibile regalo al signor Povia e al suo protettore e sponsor Paolo Bonolis ? Perché le discussioni e le polemiche di questi giorni, che verosimilmente si protrarranno fino al giorno dell'esibizione, hanno tutta l'aria di essere un gigantesco favore pubblicitario al cantante e al festival di Sanremo, che si è sempre nutrito di queste cose per attirare l'attenzione di un pubblico ogni anno più disinteressato.

Insomma, pur comprendendo in pieno le ragioni degli omosessuali mi domando se non sarebbe meglio lasciar perdere e fare cadere l'assoluto silenzio su questa canzoncina da quattro soldi che sembra scritta a tavolino per fare parlare di sé. Perché, diciamoci la verità, ma vale la pena  scomodare penne autorevoli, intellettuali e militanti del movimento gay per parlare di Povia? Di uno che cantava imitando il verso di un piccione e che, in un paese normale, probabilmente passerebbe il tempo a parlare agli uccelli nel giardino di casa? Tanto la canzone farà la fine che fanno il 99 per cento dei pezzi di Sanremo: la settimana dopo il festival non se la ricorderà più nessuno e cadrà in un meritatissimo oblio.

Scritto da Style24.it Unit

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