Bono, collezionista di riconoscimenti: ora è anche Cavaliere

Metà rockstar e metà benefattore: una doppia vita che Bono, leader e voce degli U2, porta avanti da ormai tanti anni. A volte però vive immerso nelle contraddizioni: combatte per i paesi poveri ma diventa azionista della più capitalista tra le riviste americane, porta avanti la battaglia per la cancellazione del debito nei paesi poveri ma una volta varcata la soglia di casa può tuffarsi – come Paperon de' Paperoni – in una piscina di soldi fruscianti. Nella sua carriera ha collezionato un'infinità di riconoscimenti, dai più piccoli ai più importanti (Uomo dell'anno per Time, Legion D'Onore in Francia, solo per citarne alcuni), ai quali ora se ne aggiunge uno: ha ricevuto dalla regina Elisabetta il titolo di "cavaliere" in virtù dei meriti in campo musicale nonché del suo impegno a favore della cause umanitarie. Riceverà l'onorificenza dall'ambasciatore britannico in Irlanda, David Reddaway, all'inizio del prossimo anno. Ne siamo felici, soprattutto se questo titolo servirà da megafono per le cause umanitarie portate avanti da Bono.

Tuttavia il cantante irlandese non diventerà "Sir", perché questo titolo è riservato ai soli cittadini inglesi. "Sua Maestà la Regina ha insignito Bono dell'onorificenza del Cavalierato dell'Ordine dell'Impero Britannico in considerazione dei servigi da lui prestati nell'industria musicale e in considerazione del lavoro umanitario da lui svolto", recita il testo diffuso dall'ambasciata. 

Che dire? Pur nelle contraddizioni, che fanno parte di ciascun uomo, siamo di fronte ad un personaggio che ha lasciato il segno non solo nella musica, ma anche in una delle più nobili attività umane: l'impegno civile. 

Scritto da Style24.it Unit

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