A qualche giorno dal suo djset al party di lancio del calendario Pirelli in quel di Rio de Janeiro, scopriamo qualcosa in più sulla sua professione e milanesità.
Nasce in Tunisia e milanese d’adozione, Ben Dj è resident all’esclusivo Byblos Milano. Richiestissimo da club ed eventi in tutto il mondo, dal Bal Noir del boutique hotel The Gore a Londra al Bamboo di Miami Beach, dal Blue Marlin e il Lio Bar di Ibiza agli special party di Armani, Fisico e Byblos, la sua notorietà è in costante ascesa.
Per il suo sorriso, che non guasta mai, e per la sua energia nei set di progressive house che fanno scatenare i dancefloor.
A capodanno sarà in Repubblica Dominicana al Viva Wyndham Dominicus e noi poco prima della sua partenza ci siamo fatti rivelare qualche cosa della sua professione, della sua vita e la sua opinione sulla movida milanese.
Ecco cosa ci ha raccontato.
Come ti trovi alla consolle del Byblos?
“E’ davvero un gran bel locale, credo sia il top in questo periodo.
In consolle mi trovo a mio agio perché il pubblico recepisce molto bene sia la tech house che la deep, due generi che adoro”.
Che tipo di pubblico c’è e come risponde alle tue selezioni?
“Beh, la clientela è molto vip, tutta gente che è sempre con la valigia in mano, tra Miami e Ibiza, quindi sempre sul pezzo, diciamo”.
Fino a quando è prevista la tua residenza del giovedì?
“Spero che questa bella esperienza continui per tutto l’anno, considera che c’è anche la stagione estiva, quindi vedremo un po’”.
Qual è situazione della progressive house in Italia?
“Ho notato che alla gente piace ascoltare soprattutto buona musica, la playlist deve essere sempre intelligente, a prescindere un po’ dai vari generi della dance”.
In generale, che tipo di pubblico attrae in Italia?
“Tutti i tipi di pubblico. Con un particolare occhio di riguardo a locali e clienti che amano le situazioni eleganti”.
Differenze con il resto del mondo?
“Beh, è lampante: in Italia si ballano sempre le tracce che altrove ballavano minimo tre o quattro mesi fa.
Un esempio su tutti? ‘I Follow Rivers’ di Lykke Li. Le radio italiane la stanno scoprendo adesso, io la suono dal 2011. Il mio lavoro spesso è proprio quello di scoprire in anticipo queste ‘chicche’ e regalarle a chi viene ad ascoltarmi. La mia fortuna è che ne trovo spesso, visto che suono in tutto il mondo. Brasile, Ibiza, Londra, Repubblica Dominicana…”.
Come trovi la “movida” milanese in questo momento di crisi?
“Nei posti in cui lavoro non non c’è crisi. Forse la ricetta giusta è talmente semplice che sfugge a tanti, ossia dare al tuo cliente ogni notte un prodotto di qualità. Se riesci a farlo, la crisi la senti poco, o per niente”.
È cambiato qualcosa o la gente continua a spendere per divertirsi?
“Direi che per divertirsi qualcosa si spende ancora. La gente per un po’ di sano divertimento non esita a metter mano al portafoglio. Questa almeno è la mia esperienza. I gestori più attenti hanno cambiato formula, ad esempio: spesso l’ingresso è libero, ma selezionato… Così può permettersi il tavolo è benvenuto, ma anche tutti gli altri. L’esclusività e la qualità di una serata non si misura solo con l’incasso”.
Ti piace Milano?
“Certo che mi piace, anzi la adoro. Ci vivo da sempre e non la cambierei per nessun’altra città al mondo”.
Cosa ami fare in città oltre al tuo lavoro?
“Le passioni sono davvero tante, facciamo notte se ti faccio l’elenco completo. Mi limito ad elencarti le più importanti. Tra queste, lo sport, passare tante ore in studio di registrazioni e fare il pr”.
Che cibi ti piacciono?
“Non ho dubbi: sushi tutta la vita”.
Ristoranti?
“Tanti anche quelli. Dal Nobu all’Ama e via mangiando”.
Hai qualche hobby particolare?
“Il cinema, tanto cinema, specie negli ultimi tempi. Poi, ovviamente, viaggiare, un hobby che spesso diventa lavoro”.
E per concludere in bellezza ecco il suo nuovo singolo “Up & Down” remake del tormentone pop house del compianto Billy More, uscito su Time Records come Btsound, uno dei suoi alter ego più fortunati. Ascoltatelo qui e poi guardate qualche suo video sulle sue partecipazioni alla Milano Fashion Week e alla Winter Music conference di Miami.
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