Chi è Alek Wek: curiosità e vita privata della modella

Alek Wek, top model di fama mondiale, ha una storia che racconta di un'infanzia difficile: solo la fuga dal Sudan le permette di costruirsi un futuro.

Modella originaria del Sudan ma londinese per scelta. Alek Wek è famosissima nel mondo del fashion: nel 1997 MTV la nomina “modella dell’anno” e la rivista I-D la nomina “modella del decennio”. Nonostante il suo successo e la sua carriera affermata non si è mai dimenticata delle sue origini, della sua Africa.

Chi è Alek Wek

Nata nel 1977 in una piccola città del Sudan meridionale chiamata Wau, si trasferisce in Inghilterra a soli 14 anni per sfuggire alla guerra civile del 1991 che stava mettendo a dura prova il Paese. Accolta come rifugiata a Londra, dove sua sorella viveva già da qualche anno, sarà raggiunta presto dalla madre e dai fratelli, dopo che il padre era morto a causa delle conseguenze di una operazione chirurgica. Appena maggiorenne è scoperta un pomeriggio mentre è al parco e da quel momento la sua carriera sarà solo in ascesa. “Da subito fui estremamente felice di avere l’opportunità di lavorare come modella, e decisi di metterci creatività, per non apparire mai uguale nei servizi, ma offrendo sempre una chiave interpretativa originale” commenta Alek.

Oltre alla moda, Alek non si è mai scordata delle sue origini e di cercare di aiutare la sua Africa. Alek è membro del comitato statunitense Advisory Council, che aiuta a manifestare la situazione degli indigenti di tutto il mondo ed accrescere la consapevolezza sul disastro umanitario nel suo Paese d’origine.

La carriera

Agli inizi della sua carriera, nel 1995, la modella africana è apparsa nel video musicale GoldenEye di Tina Turner e, nel 1996, nel video Got ‘Til It’s Gone di Janet Jackson. Nel 1996 firma un contratto con una prestigiosa agenzia di modelle: la Ford Models. Da quel momento Alek Wek diventa rapidamente una delle modelle internazionali più famose. I maggiori stilisti chiedono di lei e la consacrano top model internazionale già dalla fine degli anni 90. Nel 1997 debutta a New York sulla passerella di Ralph Lauren e a Parigi su quella di Chanel, Alexander McQueen e altri. Noto il lavoro con il fotografo Steven Meisel per il Black Issue di Vogue Italia aggiudicandosi le copertine di Vogue ma anche di I-D, Elle, Cosmopolitan e Arise Magazine. Nel 1997 MTV la proclama Modella dell’Anno e il magazine I-D Modella del Decennio. Nel 1999 la rivista statunitense People nomina la Wek nella classifica delle 50 donne più belle al mondo. Nello stesso anno (e successivamente nel 2004) verrà fotografata per il Calendario Pirelli.

Le difficoltà nella sua carriera sono però state molte. Ai tempi ad esempio non accettava l’idea di non poter lavorare per Dior. Così una volta si presentò al casting e insistette per provare dei capi e avere la possibilità di interpretarli a modo proprio prima di ricevere un rifiuto. Dopo poco il suo agente la chiamò dicendo che era stata scelta per la sfilata. “Era una collezione in stile anni 30, indossai cappelli eleganti, gioielli favolosi, fu fantastico. Amo il lavoro che John Galliano è riuscito a fare per una casa del calibro di Dior” ha ammesso Alek.

Alek wek: chi è

Interessi e curiosità

Alek ama indossare i capi vintage, i contrasti cromatici e l’accostamento di pezzi differenti. Per le uscite di tutti i giorni rimane fedele a jeans e top, magari puntando su una scarpa particolare oppure un vestito stampato. Come hobby ama dipingere e adora la musica, tanto che quando posa spesso finisce per ballare. Ha fondato un suo brand di borse, Alek Wek 1933, chiamato proprio così perché quell’anno è legato al ricordo del padre.

Nel 2003 si sposa con Riccardo Sala, un imprenditore immobiliare italiano. Nel 2008 pubblica un libro autobiografico: “La ragazza del villaggio Dinka” in cui racconta dalla fuga dal Sudan abbandonando la sua tribù e la storia della sua seconda vita in Europa. Attualmente vive a Brooklyn, nel sobborgo di Forth Greene, sede di importanti istituzioni culturali quali il Museum of Contemporary African Diasporan Arts (MoCADA) e la Brooklyn Music Academy.

Scritto da Evelyn Novello

Lascia un commento

Leggi anche
Contentsads.com