Chi è Agata Oleksiak: vita privata e curiosità sull’artista polacca

Chi è Agata Oleksiak? Tutto quello che c'è da sapere sull'artista polacca.

Agata Oleksiak è un’artista polacca che sta riscuotendo un grande successo. Considerata la massima esponente della cosiddetta Yarn Bombing o Yarn Art, riveste monumenti e oggetti urbani con la tecnica dell’uncinetto. Colori vivaci e fili sapientemente intrecciati danno vita ad opere che catturano l’attenzione dei passanti. Cosa sappiamo sul suo conto?

Agata Oleksiak: chi è?

Agata Oleksiak è nata in Polonia nel 1978. Dopo aver conseguito la laurea in Studi Culturali, ha lasciato il Paese d’origine e si è trasferita a vivere a New York. Nella Grande Mela, la sua arte ha trovato libero sfogo e pian piano è diventata famosa in ogni angolo del globo. Non a caso, ad oggi è considerata la massima esponente della cosiddetta Yarn Bombing o Yarn Art. Agata, utilizzando la tecnica dell’uncinetto, riveste: monumenti, pali segnaletici, panchine, automobili e semafori. Così facendo, trasforma i dettagli più iconici delle città in enormi lavori a maglia.

Olek: la sua arte

I mille fili colorati utilizzati dalla Oleksiak catturano l’attenzione dei passanti e li inducono alle più svariate riflessioni. Le sue creazioni esplorano la sessualità, gli ideali femministi e l’evoluzione della comunicazione attraverso forme tridimensionali, colori e dettagli. Moda, artigianato e arte pubblica: questo è il mix che le sue opere regalano allo spettatore.

Visualizza questo post su Instagram

#likepolska today we are celebrating National Independence Day (Polish: Narodowe Święto Niepodległości). *** November 11th – the anniversary of the restoration of Poland’s sovereignty as the Second Polish Republic in 1918, after 123 years of partition by the Russian Empire, the Kingdom of Prussia and the Habsburg Empire. *** Remembrance Day (sometimes known informally as Poppy Day) is a memorial day observed in Commonwealth of Nations member states since the end of the First World War to remember the members of their armed forces who have died in the line of duty. Following a tradition inaugurated by King George V in 1919, the day is also marked by war remembrances in many non-Commonwealth countries. Remembrance Day is observed on 11 November in most countries to recall the end of hostilities of World War I on that date in 1918. Hostilities formally ended “at the 11th hour of the 11th day of the 11th month”, in accordance with the armistice signed by representatives of Germany and the Entente between 5:12 and 5:20 that morning. (“At the 11th hour” refers to the passing of the 11th hour, or 11:00 am.) The First World War officially ended with the signing of the Treaty of Versailles on 28 June 1919.

Un post condiviso da OLEK ??‍♀️??‍♂️ They/Them (@oleknyc) in data: 10 Nov 2017 alle ore 10:13 PST

Olek: il successo

Le sue opere sono state esposte in gallerie, musei e spazi pubblici di tutto il mondo, nonché presentate da riviste di un certo calibro come: New York Times, Wall Street Journal, New York Magazine e TIME Magazine. Olek ama stupire e sostiene che la sua arte non possa essere completa senza la reazione delle persone. Le creazioni di Agata sono sempre un po’ ironiche e ludiche, ma trattano sempre tematiche attuali di estrema importanza.

Perfomers completamente vestiti di crochet che girano per la metropolitana di New York, la casa di accoglienza per donne in India ricoperta da fili coloratissimi, il toro di Wall Street rivestito all’uncinetto: queste sono solo alcune delle sue magnifiche opere. Ha dichiarato:

“Come artista la mia missione è quella di attirare l’attenzione su questioni cruciali: cause umanitarie, diritti delle donne, uguaglianza sessuale, libertà di espressione e ingiustizie. Metto in risalto gli oggetti di tutti i giorni e conferisco loro un significato nuovo e profondo ricoprendoli con l’uncinetto”.

Nel 2014, la Oleksiak ha scelto di intervenire anche sulle sculture realizzate da Jason deCaires Taylor all’interno del MUSA, il museo sottomarino situato tra i fondali delle acque messicane. L’obiettivo è stato quello di denunciare la condizione degli oceani, sempre più inquinati e minacciati dai cambiamenti climatici.

Olek: un’arte effimera

Al momento, il suo curriculum vanta più di 30 mostre internazionali. A quanti le chiedono informazioni sul suo conto, Agata risponde:

“Se voleste saperne di più su di me, osservate la mimetizzazione all’uncinetto, seguite il filo al neon, immaginate le mie mani che lavorano nodo dopo nodo e pensate alla scultura che si disfa. Voglio che chi guarda ami la mia arte e si senta ansioso perché sa che mio lavoro è effimero. Voglio che godano della bellezza di una forma d’arte che è in constante cambiamento, che viene distrutta e riformata come un nuovo lavoro”.

Scritto da Fabrizia Volponi

Lascia un commento

Leggi anche
Contentsads.com