Chi è Zerocalcare, il fumettista romano creatore di Strappare lungo i bordi

Ne avrete sicuramente sentito parlare, grazie alla sua serie animata appena uscita su Netflix: ma chi è Zerocalcare?

Se avete aperto un social network negli ultimi giorni avrete sicuramente sentito parlare di Strappare lungo i bordi. Si tratta della nuova serie animata di Netflix. Insieme ad essa, non vi sarà certo sfuggito il nome del suo creatore: Zerocalcare. Pseudonimo di Michele Rech, Zerocalcare è il fumettista italiano più acclamato del momento. Dopo il suo esordio nel 2011, oggi è un’artista rinomato da lettori assidui e non. Il suo ultimo successo è proprio la serie tv di cui stanno parlando tutti. Ma Zerocalcare chi è?

Chi è Zerocalcare

Michele Rech nasce nel 1983 in provincia di Arezzo. Passa parte della sua infanzia in Francia, il paese d’origine della madre, per poi trasferirsi a Roma. Qui frequenta il Lycée Chateaubriand, scuola francese della capitale. La sua passione per il disegno e i fumetti nasce alle scuole superiori: fra i primi argomenti che tratta c’è il G8 di Genova a cui ha partecipato personalmente. Le sue strisce raccontano soprattutto episodi della sua quotidianità, incorniciata dal quartiere di Rebibbia. Sceglie il nome d’arte Zerocalcare quasi per caso: per poter partecipare ad una discussione online gli serve un nickname. In quel momento in televisione passa la pubblicità dell’anticalcare Zerocal, e ispirandosi al suo ritornello dà vita allo pseudonimo che lo contraddistingue tutt’ora.

Il suo stile secco e umoristico si trova in ognuna delle sue opere, che però non si limitano alla comicità. Ogni fumetto di Zerocalcare racchiude sempre i suoi valori e le sue emozioni più profonde, rappresentate dall’emblematico Armadillo. Questo personaggio è un essere antropomorfo che rappresenta la coscienza di Zerocalcare, ed è l’assoluto protagonista delle sue opere insieme ad altri personaggi ricorrenti. Fra questi ci sono gli amici (primo fra tutti Secco) ma anche i genitori del fumettista.

michele rech

Le opere e le trasposizioni

Zerocalcare lavora con riviste e giornali per diversi anni. Dopo aver pubblicato diverse storie brevi, nel 2011 esce il suo primo albo a fumetti: La profezia dell’armadillo. L’opera riscuote un tale successo da essere ristampato cinque volte nonostante fosse autoprodotto. Poco tempo dopo la casa editrice Bao Publishing ne compra i diritti, pubblicando da quel momento in poi tutte le opere dell’artista. Nel 2012 esce un nuovo volume, Un polpo alla gola, incentrato sulle tre fasi della vita dell’autore: infanzia, adolescenza ed età adulta. Seguono Ogni maledetto lunedì su due, Dodici, Dimentica il mio nome e tanti altri titoli.

Nel 2015 pubblica un reportage sulla rivista Internazionale, che poi si evolve in un volume a fumetti: Kobane Calling. Qui Zerocalcare racconta del suo viaggio in Kurdistan, dove assiste con i suoi occhi alla resistenza che combatte contro le forze dell’Isis. Il 2018 vede l’uscita del live action de La profezia dell’armadillo, in cui l’attore Simone Liberati interpreta Zero. Nel 2019 invece i suoi libri raggiungono il traguardo del milione di copie vendute. L’anno dopo durante la quarantena pubblica sul web la miniserie animata Rebibbia Quarantine. Quest’ultima anticipa ai fan una novità imperdibile. Ed ecco infatti che nel 2021 esce Strappare lungo i bordi, la serie tv Netflix di cui tutti parlano.

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