Zelig vs I Raccomandati, un (impietoso) confronto

I Raccomandati: appaiono nell’ordine gli spettri di Pupo, dei cantanti dell’anteguerra che raccomandano i vari concorrenti, della simpatica giuria (con i Diaco e gli Emanuele Filiberto), di Debora Salvalaggio (mezza nuda e senza voce), degli ospiti superspeciali (tipo la Fenech), della giunonica Valeria Marini (il cui ruolo, francamente, mi Š oscuro). Ma tutta ‘sta gente, esattamente, a cosa serve nell’economia del programma? Si tratta della solita, strabollita gara di canto, mica Š necessaria ‘sta mesta processione di vip in rottamazione. I Cugini di Campagna, Riccardo Fogli, la BertŠ… bravi quanto vi pare, ma nel 2011 fan tanto “sagra di paese”. Eppoi sempre ‘sto televoto infilato a forza ovunque, pare non si possa pi— vivere senza. Ora capisco perchŠ han deciso di farli sbaraccare prima del tempo.

Zelig: a volte mi sembra un Colorado CafŠ tirato a lucido: palco pi— grande, conduttori migliori, stessa comicit…. Aspetto quasi mezz’ora (dalle 21.30 alle 21.55) e becco un cubista stordito coi pantaloni color mucca pezzata, un tizio in camicia con una mazza da baseball, un maniaco telefonico. Risate: zero. Arrivano Gioele Dix e Raoul “Silvan” Cremona e finalmente qualche sorriso me lo strappano, per• se devo cuccarmi venti minuti di fuffa per ascoltar due battute decenti mi sa che qualcosa non va. Grande momento televisivo: apparizione a sorpresa d’un Paolo Villaggio modello pallone aerostatico. Propone uno sketch sull’Alitalia pregno d’uno humour retr•, fatto di “venghi!” e “si siedi!” e feroci umiliazioni personali, poi ballonzola via. Una comicit… talmente old style che per i giovani in prima fila, paradossalmente, Š quasi una novit…. E si sganasciano.

Scritto da Style24.it Unit

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