Single non per sbaglio ma per scelta
Torna al cinema Maria Sole Tognazzi, la quarta tra i figli del grande mattatore Ugo Tognazzi, dopo il successo di L’uomo che ama, la pellicola con protagonista Pierfrancesco Favino che aveva colpito il pubblico per la delicata descrizione (compiuta da una donna) della vita sentimentale maschile.
L’ultimo film attualmente in sala, Viaggio da sola, si propone invece di dipingere con serietà non priva di attimi di ironia una figura che sembra essere scomparsa da un cinema italiano sempre più ossessionato dalla famiglia, forse per colpa di una politica fatta di proclami e strepiti in merito: quella del single, forse sulla scia di Tra le nuvole di Jason Raitman.
Non un eterno adolescente alle prese con relazioni mordi e fuggi, non uno scapolo che non aspetta altro che accasarsi con l’uomo/la donna della propria vita eternamente vagheggiata, e nemmeno una vittima di cocenti delusioni amorose: solo qualcuno che consapevolmente ha scelto di vivere da solo, rinunciando ad alcuni aspetti della socialità per privilegiarne degli altri.
La protagonista del film, Irene (Margherita Buy) è infatti una donna che ha superato i quarant’anni d’età, non ha né un marito né dei figli, e sembra essere sposata con un lavoro che compie con una passione che sfocia nella devozione: Irene è un’ispettrice di alberghi di lusso, un’ospite a sorpresa che valuta gli standard di eccellenza delle strutture in cui risiede per pochissimi giorni.
Una vita perennemente in viaggio, la sua, che le impedisce di costruire rapporti duraturi e profondi. Le uniche certezze delle sua vita sono la sorella Silvia (Alessia Barela), madre e moglie che la vorrebbe sistemata, e l’ex fidanzato Andrea (Stefano Accorsi), col quale intrattiene uno splendido legame fatto di complicità e amicizia.
Un evento improvviso, la morte di una persona appena conosciuta, manderà in crisi la professionista, che inizierà a domandarsi se il percorso scelto è davvero quello giusto per sé…



