Quando l’ipse dixit diventa un pericolo…
Inquietante e controverso il rapporto che Vasco Rossi intrattiene con la stampa.
Spesso frainteso, più e più volte ripreso in modo parziale e scorretto, forse anche a causa dell’oscurità del suo linguaggio, il rocker di Zocca, sin dal ritorno mediatico dopo la malattia che lo mise ko nel 2011, ha utilizzato il suo profilo Facebook come luogo privilegiato dal quale comunicare (spesso a senso unico, va riconosciuto) col mondo e coi suoi fan.
Non ci si dimentica affatto del libro La versione di Vasco, sorta di summa del pensiero del Komandante, ma le brevi e taglienti dichiarazioni social del cantautore sono sempre al centro dell’attenzione della stampa, cartaceo e online.
L’ultimo caso mediatico è scoppiato in seguito al suo tentativo di pubblicizzare il tour di comeback (gli appuntamenti sono allo Stadio Olimpico di Torino il 9, 10, 14 e 15 giugno e al Dall’Ara di Bologna il 22, 23 e 26), durante il quale, oltre a spiegare l’origine del suo male – un batterio, lo stafilococco aureo -, ha rilasciato alcune dichiarazioni private concernenti il periodo di malattia che l’ha segnato:
“Negli ultimi tempi ero stanco di tutto, le dimissioni da rockstar erano figlie di questo sentimento.
In realtà volevo decostruire, volevo tornare al Vasco Rossi che scrive le canzoni, abbandonare il ruolo della rockstar, che è fatto di gesti e modi di essere, di luci. Volevo tornare ad essere il cantautore che sono. Ho pensato anche al suicidio. Ma non ho visto la luce nella fede, mi ha aiutato l’affetto della mia famiglia, dei fan, mi è stato di conforto Internet“.
Questo virgolettato, e in particolare il riferimento ai pensieri suicidi, si trovano su molti dei maggiori quotidiani italiani.
Peccato che proprio oggi il Blasco abbia prodotto, ovviamente via Facebook, una delle sue abituali smentite:
“È stato un periodo molto difficile.
Di confusione, paura, angoscia e grande sofferenza.
In certi momenti avrei voluto morire.
Ma non ho MAI pensato al suicidio.
Altrimenti lo avrei fatto e non sarei qua!”
Difficile e poco proficuo tentare una spiegazione di quanto accaduto: che si tratti di una precisazione che ha lo scopo di preservare la virilità del rocker.
o di una sacrosanta difesa dalle manipolazioni della stampa, l’importante è che si continui a parlare di Vasco. Come si è sempre fatto e sempre si farà.
Foto: Facebook



