Treviso, ragazzino straniero abbandonato in autogrill

Un ragazzino straniero è stato abbandonato dai genitori in un autogrill dell'autostrada A4, direzione Trieste, e ora tocca al comune prendersene cura.

Poco più di un mese fa lungo l’autostrada A4 direzione Trieste, un ragazzino straniero è stato abbandonato dai genitori nell’area di servizio di Castorta, provincia di Treviso. Toccherà ora al Comune prendersene cura.

Treviso, ragazzino straniero abbandonato in autogrill

Poco più di un mese fa, verso metà giugno 2022, un ragazzino straniero è stato abbandonato dai genitori nell’aerea di servizio di Castorta (Treviso), in un autogrill situato lungo l‘autostada A4, direzione Trieste.

Nel frattempo il ragazzo è stato affidato al comune di Cessalto che sta provvedendo alla necessità primarie, ma sorgono i primi malumori di stampo burocratico dalla giunta comunale.

Il ragazzo infatti non parla una parola di italiano e date le sue condizioni, secondo il Corriere Veneto, per provvedere al suo benessere il comune del trevigiano dovrebbe spendere 18mila euro. Cifra che servirà a coprire le spese fino alla fine dell’anno.

Ragazzino abbandonato in autogrill, il comune: “Contributi dalla regione”

In Italia  abbiamo un welfare che funziona, ma l’autostrada, per Comuni come il nostro, è un’arma a doppio taglio. Fa bene alle imprese ma non alle casse comunali, perché nelle due aree di servizio che si trovano nel nostro territorio comunale vengono abbandonati oltre al ragazzino, vicenda tristissima, anche veicoli a cui vengono tolte le targhe, che poi tocca a noi smaltire, e animali di diversa taglia di cui poi ci dobbiamo prendere cura. Un salasso per il nostro bilancio che deve fare i conti anche con i rincari energetici”. Così spiega la situazione il neo sindaco di Cessalto Emanuele Crosato.

Nel frattempo il ragazzo avrebbe espresso l’intenzione di lavorare per poter mandare i soldi a casa, ma la sua situazione rimane comunque complicata e per questo motivo la Giunta comunale chiede aiuti dalla Regione, se non dallo Stato: “A noi adesso “costa” 150 euro al giorno e saremo molto presto costretti a chiedere contributi a Regione e Stato, anche se vorremmo in realtà trovare delle soluzioni alternative  che al momento non ci sono“.

Scritto da Alice Giusti

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