Tampon tax, Florencia Di Stefano provoca e cita il Coronavirus

La speaker Florencia Di Stefano ha lanciato via social una provocazione sulla Tampon Tax, citando il Coronavirus.

Qualche giorno fa, la Scozia ha dato il via alla Period Products Scotland Bill, la legge che propone assorbenti e tamponi gratuiti per tutte le donne. Considerando che in Italia, i prodotti per il ciclo mestruale sono considerati “beni di lusso”, la speaker Florencia Di Stefano ha lanciato una provocazione social degna di nota, che tira in ballo anche il Coronavirus.

Tampon tax e Coronavirus

Assorbenti e tamponi gratuiti per tutte le donne: questo è quanto ha proposto la Scozia con l’approvazione della Period Products Scotland Bill. La legge, con ben 112 voti a favore, nessun contrario e un astenuto, ha visto il Parlamento scozzese dare il via ad un cambiamento che speriamo possa contagiare tutto il mondo. Considerando che in Italia le donne si battono per la Tampon Tax da tanti anni, visto che abbiamo una tassazione del 22% come per i beni di lusso, la decisione presa dalla Scozia è stato un motivo per ripotare in auge il problema.

La speaker di Radio Popolare Florencia Di Stefano ha colto la palla al balzo e, prendendo spunto dal panico legato al Coronavirus, ha lanciato una provocazione degna di nota. Attraverso il suo profilo Instagram, ha condiviso una fotografia che la ritrae con un assorbente in volto al posto della mascherina protettiva.

La provocazione

A didascalia dell’immagine ha scritto: “In tutte le farmacie sono finite le mascherine e non sapete dove sbattere la testa? ECCO LA SOLUZIONE PER VOI! Lo sapevate? L’efficacia anti-coronavirus degli assorbenti rispetto alle normali mascherine di carta è identica, ovvero NULLA! E pensate un po’: se tutti cominciamo a usarli inutilmente per proteggerci dal virus, potrebbero diventare beni di prima necessità, perciò magari ce li detassano pure! E poi oh, questi hanno pure le ali!”. Lo scatto della Di Stefano è chiaramente una provocazione e ha il solo scopo di riportare l’attenzione del popolo sulla Tampon Tax.

Florencia ha proseguito: “Ora che ho la vostra attenzione: poche ore fa, il parlamento della Scozia ha approvato in prima lettura una legge che, se definitivamente approvata, renderà gli assorbenti gratuiti per tutte le donne (già erano gratis per le studentesse, con questa legge la Scozia diventerebbe il primo stato al mondo a renderli gratuiti a tutte le donne)”.

L’appello della Di Stefano

“Un vero salto di qualità verso la parità di genere e nella lotta alla Period Poverty, l’impossibilità per le donne economicamente svantaggiate di avere sempre a disposizione prodotti per l’igiene personale nel periodo di ciclo mestruale e la conseguente ricaduta sulle prestazioni scolastiche e lavorative – molte ragazze non possono andare a scuola durante il ciclo perché non possono permettersi gli assorbenti e sì, succedeva qualche mese fa anche nella civilizzata Scozia”.

Vale la pena sottolineare che la Scozia, con la Period Products Scotland Bill, sarà il primo paese del mondo a rendere gratuiti assorbenti e tamponi. La Di Stefano ha concluso: “Noi in Italia, nonostante le raccolte firme, le proteste e le iniziative in Parlamento, abbiamo ancora l’IVA al 22%, insomma paghiamo i prodotti sanitari e igienici femminili come un bene di lusso. Le contingenze e la legittima preoccupazione per la situazione attuale non possono far passare in secondo piano una notizia come questa, una battaglia come questa, un’ingiustizia come questa”.

Florencia non sta assolutamente sminuendo l’emergenza legata al Coronavirus ma, visto che negli ultimi giorni l’attenzione delle persone è collocata solo sul Covid19, ha pensato bene di spostarla su un argomento comunque importante. Chi di dovere noterà la provocazione? Ce lo auguriamo perché il ciclo non può essere considerato un “bene di lusso”.

Scritto da Fabrizia Volponi

Un commento su “Tampon tax, Florencia Di Stefano provoca e cita il Coronavirus”

  1. Punto primo usare un salvaslip anti coronavirus è valido supera addirittura la validità delle mascherine in vendita delle farmacie. Secondo, per cui un bene di così primarie necessità diventerebbe gratuito per le donne mentre gli uomini lo dovrebbero comprare? Questo è sessismo.

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