Chi è Sonita Alizadeh: tutto sulla rapper e attivista afgana

Sonita Alizadeh è una rapper afghana di diciotto anni e un’attivista contro i matrimoni forzati, resa famosa dalla canzone "Brides for sale".

Sonita Alizadeh è una rapper e attivista afghana riuscita a sfuggire al matrimonio combinato organizzato dalla propria famiglia. Ora si dedica al canto per far luce sulle condizioni drammatiche delle donne afgane. Ecco chi è Sonita Alizadeh la ragazza che ha deciso di protestare contro la tradizione afghana delle “spose in vendita” con la canzone “Brides for sale”.

Chi è Sonita Alizadeh

Sonita Alizadeh è una rapper afghana di diciotto anni e un’attivista contro i matrimoni forzati. Ora vive e studia negli Stati Uniti, dove sogna di diventare avvocato. Alizadeh ha attirato l’attenzione quando ha rilasciato il videoclip Brides for Sale, in cui rappa sulle figlie vendute in matrimonio dai loro genitori, nonostante sia illegale per le donne cantare pubblicamente in Iran, dove viveva all’epoca. Grazie all’aiuto della documentarista iraniana Rokhsareh Ghaem Maghami, è riuscita a raccontare la sua storia nel film “Sonita” e a realizzare il video musicale per sfuggire al matrimonio che i suoi genitori stavano progettando per lei. Dopo aver pubblicato il video su YouTube, Alizadeh è stata contattata dal Strongheart Group, che le ha offerto un visto per studenti per studiare negli Stati Uniti, dove attualmente risiede. Ma nel corso della sua vita Sonita ha dovuto subire svariati spostamenti.

La vita della rapper afghana

Sonita Alizadeh è cresciuta a Herat in Afghanistan, durante il regime dei talebani. All’età di soli 10 anni, la sua famiglia ha deciso di venderla come sposa, per poi fuggire in Iran e scappare ai talebani. In Iran, Alizadeh, non avendo alcun diritto all’istruzione perché senza documenti, lavorava pulendo i bagni. Proprio in Iran ha iniziato a frequentare un’associazione no profit che, oltre ad averla fatta studiare, le ha insegnato a fare musica.

Grazie all’ong, la ragazza si è ben presto appassiona al rap. È stato grazie all’incontro con una giovane regista iraniana, che ha iniziato a creare video musicali e i suoi brani hanno presto raggiunto un discreto successo di pubblico. Nel 2014 Alizadeh ha partecipato a un concorso americano per scrivere una canzone per convincere il popolo afghano a votare alle elezioni. Ha vinto un premio di 1.000 dollari, che Alizadeh ha inviato a sua madre, che si era trasferita in Afghanistan. Proprio quando Sonita stava cominciando a credere al suo sogno, le è stata data una notizia devastante.

Brides for Sale: contro la tradizione delle “figlie in vendita”

Poco dopo aver vinto il concorso, la madre di Alizadeh le diede la notizia che da lì a poco sarebbe dovuta tornare in Afghanistan, dove un uomo era disposto a sposarla (e comprarla) per 9.000 dollari, soldi che la famiglia avrebbe usato per pagare il matrimonio di suo fratello. All’epoca Sonita aveva solo 16 anni. La regista del documentario “Sonita”, Rokhsareh Ghaemmaghami, pagando 2.000 dollari alla madre di Sonita, ha dato alla ragazza sei mesi di tempo e l’opportunità di scrivere Brides for sale.

Chi è Sonita Alizadeh

Il video musicale girato dalla regista iraniana ha guadagnato molta attenzione internazionale e la giovane rapper ha subito fatto parlare di sé. Nel video, Sonita è vestita da sposa, ha il volto coperto di lividi, un codice a barre sulla fronte e supplica la famiglia di non venderla. Il video non solo è stato popolare tra le donne in Afghanistan, ma ha anche attirato l’attenzione del gruppo no-profit Strongheart Group, che ha contattato Alizadeh per darle l’opportunità di andare negli Stati Uniti.

Da questo momento in poi la rapper afghana ottiene sempre più seguito e successo di pubblico. La sua musica viene ascoltata in tutto il mondo, e le schiude non poche opportunità. Mr. Loftin della Wasatch Academy ha offerto a Sonita una borsa di studio; Laurie Michaels, sostenitrice di Strongheart, ha iniziato a credere fortemente nelle potenzialità della ragazza e l’ha aiuta a proseguire gli studi.

Scritto da Alessia Vitale

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