Sintomi diabete:quali sono le complicanze e quali le terapie

Il diabete può portare a complicanze davvero difficili da gestire. Scopriamo insieme quali sono e le terapie più adatte. Un libro? potrebbe aiutare!

Diabete è il termine utilizzato per definire quelle malattie croniche che rientrano nel macro gruppo del diabete mellito e cioè quelle patologie, caratterizzate da un deficit nei livelli di zuccheri nel sangue, a sua volta causato da un’insufficienza nei livelli di insulina. Quest’ultima quindi, non riesce a mantenere lo zucchero a livelli ottimali. In alcuni casi, possono verificarsi delle complicazioni, dai risvolti cronici e acuti che, infatti, andremo ad approfondire di seguito. Per quanto riguarda le terapie, cosa si può fare invece? Scopriamolo insieme.

Le complicanze croniche e acute del diabete

La sintomatologia, ovviamente, dipende dal tipo di diabete di cui si è affetti. La malattia può manifestarsi attraverso sintomi acuti, come nel caso di diabete tipo 1, con presenza di febbre, sete, bisogno di minzione frequente, stanchezza, perdita di peso inspiegabile, pelle secca ed aumento della frequenza di infezioni. In quello di tipo 2 invece, non è sempre facile fare una diagnosi perché la sintomatologia non è acuta ed ha contorni molto sfumati, che rendono quindi la malattia più difficile da individuare.

Dopo questa premessa, dobbiamo rendere noto però, che le complicanze non sono semplicemente rappresentate da questi sintomi ed anche qui, c’è una divisione da tenere a mente, tra i diversi tipi di diabete. Per quello di tipo 1, la correlazione va cercata direttamente nella carenza, o totale assenza nei casi peggiori, di insulina nel sangue. Quali potrebbero essere i rivolti peggiori? Sono sicuramente complicanze acute.

Il coma chetoacidosico, dovuto ad accumulo di chetoni, ovvero particelle alterate del nostro metabolismo, che causano perdita di coscienza, disidratazione e gravi alterazioni ematiche. Sarebbe possibile accorgersi prima del rischio di coma chetoacidosico? Sì ed infatti, i primi sintomi che segnalano una chetoacidosi si manifestano con: anoressia e mancanza di appetito, nausea, vomito e dolori addominali.

Il coma iperosmolare invece, colpisce gli anziani e si manifesta attraverso la perdita totale di liquidi, la quale porta il paziente ad avvertire un senso di stordimento e poi, purtroppo, la porta ad entrare in coma molto rapidamente.

Nel diabete tipo 2, le complicanze acute sono rare mentre quelle croniche sono le più caratterizzanti e possono riguardare: gli occhi, i reni, il cuore, i vasi sanguigni e i nervi periferici. Per quanto riguarda gli occhi, si può parlare di retinopatia, la quale causa una perdita notevole o addirittura totale della vista. La nefropatia diabetica invece, colpisce i reni e non permette a quest’organo di svolgere al meglio le proprie funzioni. La neuropatia è la conseguenza di un diabete che colpisce il sistema nervoso ed interessa il 30% delle persone affette da questa patologia.

Quali sono le giuste terapie per il diabete

Partendo dal presupposto che il diabete non è contagioso, non è ereditario, pur registrando una certa familiarità nella predisposizione genetica ad esso, e non si può curare, cerchiamo di vedere quali terapie esistono, per convivere al meglio con questa patologia. Qualsiasi terapia intendiate adottare, dovete sapere che tutto si svolge con un punto focale attorno al quale ruota tutto: uno stile di vita sano. Cosa si intende? Un buon equilibrio tra sana alimentazione, attività fisica, astensione dal fumo e dagli eccessi in generale.

La dieta, della persona affetta da diabete, dovrebbe mirare a mantenere i livelli di glucosio e lipidi plasmatici, insieme alla pressione arteriosa, il più regolari possibile. Per quanto riguarda l’attività fisica, sarebbe bene svolgerla 3 volte a settimana e che fosse di tipo aerobico moderato.

Ovviamente, non possiamo esentarci dall’uso di farmaci per mantenere la situazione stabile e vivibile. Nei pazienti affetti da diabete tipo 1, si consiglia una terapia con l’insulina. Nei pazienti di tipo 2, si inizia con la combinazione di una dieta ipocalorica e dell’attività fisica, per poi assumere farmaci ipoglicemizzanti.

“Curare il diabete in 21 giorni”

“Curare il diabete in 21 giorni” di Gabriel Counses è un libro, una guida essenziale, per cercare di curare una malattia che affligge moltissime persone. In pratica, si tratta di un programma di 21 giorni in cui, a base di dieta vegana e l’adozione di uno stile di vita (quasi) completamente naturale, si cerca di invertire il processo della malattia fino alla sua stessa eliminazione.

Questo iter, definito “Albero della vita”, nasce da 35 anni di studi e sperimentazioni, i quali hanno portato a risultati davvero sorprendenti. Nessun altro regime alimentare, o dieta vera e propria, è riuscito a garantire risvolti paragonabili. Bisogna però tenere presente che parliamo di qualche centinaio di casi, quindi ancora troppo pochi per decretare l’assoluta affidabilità del programma ma è sicuramente un ottimo (s)punto di partenza a cui potersi ispirare, in aggiunta al sempre indispensabile consiglio medico.

Mai prima d’ora, si era parlato di diabete come di una malattia reversibile ed è proprio in questo che risiede l’innovazione di questo programma di 21 giorni. Che sia universalmente valido o no, dimostra un’apertura scientifica verso nuove prospettive e speranze per chi, ogni giorno, deve confrontarsi con questo tipo di disturbi.

Scritto da Claudia D'Agostino

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