Un’opera comica dalle venature drammatiche e realistiche
Judd Apatow è una delle figure più importanti della commedia americana contemporanea.
Regista di un pugno di pellicole, in realtà la sua centralità nel campo è dovuta all’attività produttiva di molteplici opere che hanno avuto un grandissimo successo grazie non solo – e non sempre – alla demenzialità più spinta ma anche a un sapiente inserimento di sottotracce drammatiche in un tessuto tradizionalmente comico.
Questi sono i 40 è infatti un poco convenzionale spin-off di Molto incinta, film del 2007 nel quale i protagonisti Ben e Alison affrontavano una gravidanza inaspettata.
La pellicola in uscita nelle sale italiane si occupa invece della crisi di mezza età di Debbie e Pete, ovvero la coppia di amici dei protagonisti del film precedente.
Lui è Paul Rudd, attore feticcio e alter-ago di Apatow, mentre la moglie è interpretata da Leslie Mann, nella vita davvero coniuge del regista. A consolidare questa messa in scena del privato del cineasta ci pensano anche le due figlie Charlotte e Sadie (Maude e Iris Apatow).
I due dopo essersi sposati arrivano alla fatidica tappa dei quarant’anni, traguardo raggiunto il quale si iniziano a fare bilanci esistenziali. Marito e moglie in realtà non ne avrebbero neanche il tempo, perché non fanno altro che litigare per piccole cose, incolpare i loro padri per le mancanze che riscontrano in se stessi e cercare di mandare avanti la baracca nonostante evidenti difficoltà economiche dovute al semi-fallimento dell’etichetta discografica di Pete.
Nel cast del film anche Jason Segel (il Marshall di How I Met Your Mother), Megan Fox (forse in Transformers 4, sicuramente nel nuovo film delle Tartarughe Ninja), Lena Dunham (Girls) e Melissa McCarthy (Le amiche della sposa).
Apatow sintetizza così le tensione che agiscono i personaggi di Questi sono i 40:
“Debbie, incapace di accettare di essere arrivata al giro di boa dei 40 anni, ha a cuore il bene della sua famiglia e non passa momento che si assicuri che ogni cosa vada per il verso giusto.
Questa sua voglia di perfezione finisce, però, con il diventare esasperazione soprattutto per Pete, che invece sta vivendo altri tipi di problemi. Distante dalle dinamiche familiari, Pete non si prende più cura di se stesso, mangia troppi dolci ed è costantemente nervoso a causa della sua attività che, andando a rotoli, rimette in discussione la sua stessa identità. Nonostante non sappia più cosa fare, non ha intenzione di informare Debbie su quanto le cose siano messe male. Così pian piano si sta lasciando andare”.
