Emilio Fede durissimo con il carabiniere che ha testimoniato: “Pensava a proteggermi o faceva lo 007 per chissà chi?”.
C’erano tutti e tre: Nicole Minetti, Lele Mora ed Emilio Fede. Del resto, sono coimputati nel processo Ruby, che ha celebrato una nuova udienza a Milano. Per loro le accuse vanno dall’induzione al favoreggiamento della prostituzione minorile; Silvio Berlusconi è invece accusato di prostituzione minorile e concussione.
Con tali star nell’aula del tribunale, normale che si sia scatenata anche la caccia al pettegolezzo. Lele Mora – che non ha degnato di uno sguardo Nicole Minetti – ha così descritto le serate ad Arcore: “Il bunga bunga era una barzelletta. Nient’altro. Ad Arcore si stava bene, si mangiava bene. E si cantava. Nulla di più”.
“Io dopo cena me ne andavo – ha aggiunto – quindi non ho visto e non so nulla di eventuali travestimenti e palpeggiamenti”. Infine: “Io ho molto sofferto per questa situazione, per questo processo. Sono cambiato molto. Mi dispiace soprattutto per mia figlia e per la mia famiglia. Mi aspetto di essere assolto”.
Tra i testimoni c’era Luigi Sorrentino, che ha raccontato di aver seguito Emilio Fede con l’auto di scorta il 14 febbraio 2010: “Con Fede c’erano due ragazze, una era marocchina. Siamo arrivati fino ad Arcore. Al ritorno, Fede ci disse che erano in 3-4 con una ventina di ragazze. Quella sera di San Valentino, dalle vetrate si vedevano due ragazze in baby doll rosso”. Fede ha risposto indignato: “Sorrentino era un carabiniere che doveva sovrintendere alla mia sicurezza dopo le minacce di morte che avevo ricevuto. Ora deciderò se essere ancora protetto”.
E ancora: “Sorrentino ha riferito particolari che non soltanto non corrispondono alla verità, ma violano gravemente la privacy. Una testimonianza che prova come – anzichè alla mia tutela – il Sorrentino si faceva carico di sapere quante ragazze partecipavano alla cena, di che colore erano vestite, di quale possibile somiglianza una di loro poteva avere con Ruby. Perfino se indossavano oppure no biancheria intima. Domanda legittima: era carabiniere che doveva occuparsi della mia vita, o 007 al servizio di non si sa chi?”.
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