Come scrivere una lettera di presentazione

È la lettera di presentazione ad incoraggiare il reclutatore a selezionarvi per un colloquio, ragion per cui essa deve essere impeccabile. Ecco alcuni suggerimenti per scrivere una lettera convincente.
Struttura.

Una lettera di presentazione convenzionale si articola in tre parti:

  1. Esposizione della propria istruzione e delle proprie competenze nella materia, oggetto della posizione verso cui presentate la propria candidatura (es.: “Il diploma di scuola superiore in commercio internazionale presso la scuola di Barcellona, mi permette di presentarvi la mia candidatura in risposta all’annuncio pubblicato nel sito web xxx”).
  2. Nella seconda parte, la più critica, dovrete invece convincere il reclutatore: è la parte in cui il candidato si descrive come il più adatto a svolgere l’incarico, oggetto dell’offerta di lavoro.
  3. Infine, la conclusione, in cui il candidato dovrà esprimere il proprio desiderio di essere contattato dal reclutatore.

Gli elementi chiave.

La lettera di presentazione deve, soprattutto, riflettere la determinazione del candidato a ricoprire quell’occupazione. A differenza del Curriculum Vitae, non si tratta di una mera elencazione delle differenti esperienze lavorative. Attraverso la lettera di presentazione, il reclutatore deve comprendere la determinazione del candidato, le sue qualità, le sue specificità e il suo modo di lavorare.

Il direttore delle HH.RR. (Human resources) ha bisogno di leggere quali benefici il candidato apporterà all’azienda e alla sua “anima“.

Oggi, grazie ad Internet, si dispone di tutti i mezzi per scrivere una lettera di presentazione convincente. E’, infatti, possibile leggere in precedenza gli obbiettivi dell’azienda ed individuare le qualità che sembrano corrispondere alla cultura dell’azienda stessa.

Il tono.

Il tono varia a seconda settore di attività interessato. Meglio evitare di essere troppo stravaganti, se si desidera lavorare in settori tradizionali, in cui predomina la lussuosità.

Diversamente, se ci si sposta verso il settore della comunicazione, dei media o della creazione, ci si può permettere un tono più “aggressivo”, di essere originali senza mostrarsi presuntuosi.

La cosa più importante è, comunque, di rimanere fedeli a sé stessi e parlare con franchezza.
Le trappole in cui non cadere.

  • Evita il ‘copia – incolla’. Non c’è niente di peggio di una lettera con il nome della società o del reclutatore sbagliato nell’intestazione.
  • Non dilungarti troppo. Scrivere romanzi usurpa il ruolo della conversazione: si rischia fin dall’inizio di consumare tutte le cartucce, che avrebbero potuto essere utilizzate per il colloquio.
  • Cura la tipografia: non deve essere né troppo grande, né troppo piccola. Meglio, inoltre, evitare di presentare fogli stropicciati o macchiati.

I trucchi che fanno la differenza.

  • Scansiona la tua firma e inseriscila nel documento di Word, ad esempio. È un marchio piccolo che personalizzerà la lettera.
  • Sii breve. Il reclutatore leggerà prima una lettera breve e concisa, che non superi le 12 0 15 righe, ma dove ogni parola è importante.
Scritto da Valeria Citraro

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