Una favola adatta a grandi e piccini
Figlio di quell’animazione tradizionale che sembra essere in procinto di scomparire dal mercato (ma di certo non dimenticata da artisti e appassionati), Le avventure di Zarafa – Giraffa Giramondo è un film franco-belga che è stato realizzato come si faceva un tempo.
I numeri parlano chiaro e indicano modalità e tempi di produzione che solo case come la Ghibli di Hayao Miyazaki supportano e possono ormai permettersi: 150.000 disegni eseguiti a mano, una troupe di 250 persone suddivisa in 8 diversi studi di animazione del mondo.
Al centro della storia un fatto realmente accaduto nel 1827, allorquando il Pascià d’Egitto, impegnato in un conflitto contro i turchi che avevano cinto d’assedio Alessandria, decise di chiedere aiuto al monarca di Francia Carlo X offrendogli un dono un cadeau davvero speciale: una piccola giraffa.
Quello del primo animale dal lungo collo a metter piede, anzi zampa, in terra francese è un racconto talmente incredibile che è divenuto leggenda, al punto che, per l’appunto, è stato fatto oggetto di un film per bambini (e non solo).
Protagonista della pellicola è Maki, un ragazzino di 10 anni, che stringe una grande amicizia con la piccola giraffa orfana Zarafa. Il lungo peregrinare della coppia, che deve arrivare dal Sudan a Parigi, è costellato di avventure e di incontri affascinanti: anzitutto il beduino Hassan, poi il pilota di mongolfiera Malaterre, quindi uno duo di mucche chiamate Mounh e Sounh e infine la piratessa Bouboulina.
L’edizione italiana dell’opera può vantare la partecipazione di Vinicio Capossela: l’istrionico artista in veste di cantante e musicista ha composto il brano Zarafa Giraffa, ma ha anche debuttato come doppiatore prestando la sua voce al vecchio saggio che, sotto l’ombra di un baobab, racconta la storia di Maki e Zarafa a un gruppo di bambini curiosi.



