Kiwano: benefici e controindicazioni del “melone cornuto” africano

Chiara Caporale

Un'italiana a Dublino, con la passione per la scrittura, l'amore per lettura e la voglia di imparare costantemente,

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Il kiwano è un frutto originario dell’Africa orientale, dove viene chiamato anche “melone cornuto” o “cetriolo africano”.

Ecco quali sono i suoi principali benefici e le controindicazioni.

Kiwano: benefici e controindicazioni

Il kiwano è una pianta originaria dell’Africa orientale, che a causa della sua strana forma viene chiamata anche “melone cornuto”. La buccia esterna è generalmente arancione ed è costituita da corni e protuberanze. La parte interna, invece, è una polpa gelatinosa verde lime, costituita da semi, che ricorda il cetriolo. L’esocarpo, ovvero la parte esterna, è inoltre al tatto molto dura e legnosa.

Le dimensioni del kiwano sono solitamente intorno ai 10 cm e il peso è circa 300 gr. In Europa è considerato una verdura, mentre in Sud America è visto come frutto vero e proprio. Il suo sapore molto delicato e particolare è un fantastico mix tra cetriolo, banana e limone.

Il kiwano possiede moltissime proprietà, la polpa è infatti ricca di vitamina C, vitamina B, oligoelementi come magnesio, calcio, potassio e ferro. È ottimo per il sistema immunitario, per il sistema cardiovascolare e per l’intestino.

Inoltre, grazie all’enorme quantità di acqua da cui è formato, è un perfetto reidratante. Il basso contenuto di calorie, inoltre, lo rende ideale per soggetti con alimentazione controllata e sottoposti a diete. Infine, i semi sono ricchi di betacarotene, importante per ottenere un’abbronzatura perfetta in estate.

Il frutto non possiede particolari controindicazioni, l’unica accortezza da tenere è maneggiarlo con cura per evitare di pungersi con le protuberanze presenti sulla buccia.

Come mangiarlo

Grazie al suo sapore acidulo e fresco, il kiwano si presta a molte preparazioni estive. In particolar modo è perfetto sotto forma di topping per arricchire gelati e macedonie.

Il kiwano è pronto per essere mangiato quando raggiunge la corretta maturazione, vale a dire quando la buccia diventa arancione intenso. Se si vuole gustare da solo, basterà tagliarlo a metà con un coltello e prelevare la polpa con un cucchiaino.