Ponte del 25 aprile, bambini a casa: perché non portarli in sala?
La domanda implicita che pone la distribuzione italiana nei cinema di Kiki – Consegne a domicilio parrebbe d’obbligo: può un film, e sopratutto un film d’animazione in cui le tecniche di realizzazione sono fondamentali, superare indenne la prova del tempo?
La quinta pellicola dello Studio Ghibli, firmata Hayao Miyazaki, arriva infatti nelle sale cinematografiche tricolori dopo venticinque anni dall’originaria uscita giapponese.
E, potete starne certi, non ha perso un briciolo della magia che aveva incantato grandi e piccini nel 1989.
Kiki viene spesso considerato come un film minore nella strepitosa filmografia del maestro nipponico, ma la verità è che, nonostante le tematiche quotidiane e per nulla epiche dell’opera portino alla sottovalutazione, ci si trova di fronte a un altro piccolo gioiellino che nel dipingere con grande sensibilità il percorso di crescita e maturazione della protagonista anticipa successive produzioni come Ponyo sulla scogliera o La collina dei papaveri.
Ritroviamo qui tutte le caratteristiche che hanno reso celebre lo stile di Miyazaki: una ragazza sul limitare dell’adolescenza, dal fiero spirito indipendente, che deve trovare il suo sentiero nel cammino della vita; il volo come espressione assoluta di libertà e della scoperta delle proprie potenzialità; la mancanza di antagonisti tradizionalmente intesi (altrove l’abbandono di una dicotomia netta in questo senso); l’ambientazione in un passato ideale di inizio Novecento, in un paesino che ricordo molto il Nord Europa con qualche sfumatura giapponese; la presenza di animali tra i personaggi principali, mai però usata in chiave patetica o bambinesca; e infine la bellezza mozzafiato di sfondi e paesaggi.
La trama alla base del film è molto semplice, ma non per questo banale. Kiki proviene da una famiglia di streghe e al compimento dei 13 anni di età deve intraprendere il viaggio iniziatico di noviziato che la porterà a cavallo della sua scopa in una città portuale. Fatta conoscenza con Tombo, un ragazzo appassionato di mongolfiere e aeroplani, e con la fornaia Osomo, alla ragazza non resterà che ambientarsi nel nuovo borgo, sfruttando le proprie abilità per un lavoro che sembra esserle stato cucito addosso: le consegne volanti a domicilio.



