Jerry Calà “Non lavoro perché dicono che puzzo di morto”

Jerry Calà ha rilasciato una lunga intervista a Rai Radio 2 e ha svelato il motivo per il quale non fa più cinema.

Jerry Calà, intervistato da Rai Radio 2, ha raccontato un po’ la sua vita: dal matrimonio con Mara Venier, passando per il successo, fino alle motivazioni che lo vedono lontano dal mondo del cinema. La simpatia dell’attore, nonostante siano passati tanti anni, è rimasta la stessa e la speranza di rivederlo in Tv è insita in ognuno di noi.

La verità di Jerry Calà

Sono trascorsi molti anni dall’ultima apparizione di Jerry Calà al cinema. L’attore, intervistato da Rai Radio 2 per il programma ‘I Lunatici’, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, ha svelato i motivi di questa scelta, ovviamente non sua. Jerry ammette: “Mi piacerebbe fare più cinema, fortunatamente so fare un mestiere che ho imparato da piccolo. So ballare, cantare, recitare e quindi mi salvo sempre. Però dire che non mi piacerebbe fare ancora cinema mi renderebbe ipocrita. Viviamo in un’Italia che rispetto ad altri Paesi è provinciali. Altrove gli attori che hanno una storia vengono tenuti da conto e coccolati, vengono chiamati per fare delle parti anche come genitori o come nonni. Qui invece si dice che uno puzza di morto. Jerry è ancora in forma e non vederlo recitare è davvero un peccato. I suoi film sono indimenticabili, così come le sue battute più celebri. Vi dice qualcosa la frase: “Libidine, doppia libidine”? Scene memorabili, che hanno fatto la storia del cinema. Calà prosegue: “Per fortuna la gente mi ama, c’è discrasia tra quello che pensano i funzionari e i produttori e quello che pensa la gente. Se la gente non mi volesse bene non farei 120 spettacoli l’anno. In Italia manca il coraggio. L’unico che ce l’ha è Zalone, e infatti fa incassi pazzeschi. Lui è l’unico che ha il coraggio di essere politicamente scorretto, tutti gli altri si atteggiano, fanno i radical chic, però non fanno più ridere. Noi negli anni 80 ce ne fregavamo di tutto. Per questo certi film tra quelli che ho fatto io un sacco di gente li conosce a memoria”. Jerry non ha torto e credo che non esista persona che non conosca almeno uno dei suoi film. Speriamo solo che qualche regista gli dia la possibilità di recitare ancora.

Il matrimonio con Mara Venier

Jerry Calà è stato un vero e proprio latin lover. Un uomo che, nonostante non sia bellissimo, ha ancora oggi il suo fascino. Il suo matrimonio con Mara Venier, avvenuto nel 1984 e finito nel 1987, è rimasto nella storia, più che per il grande amore, per le rivelazioni fatte dalla conduttrice. La Zia Mara sostiene di averlo beccato, proprio il giorno delle nozze, mentre la tradiva nel bagno del ristorante. Jerry ammette: “Non è vera quella storia, Mara è una burlona. Era una festa che avevamo fatto con gli amici, mi ha beccato che parlavo con una fitto fitto in bagno. Non che ci facevo cose. Invoco la Var, la moviola in campo. Sai quando hai un po’ bevuto, ti avvicini e ti metti a parlare con una. Lei mi ha beccato, ha frainteso e mi ha riempito di botte. Cosa che, tra le altre cose, non dice mai”. Le parole di Jerry suonano poco credibili, in fondo il suo essere un tombeur de femmes è cosa più che risaputa. L’attore conclude con un riferimento al movimento #MeToo, argomento imprescindibile per chi ha frequentato per anni i set cinematografici. Calà rivela: “Anche in questo caso ci vorrebbe la Var sul posto per capire cosa veramente è successo. L’unica cosa che mi viene da dire è che mi sembra strano che in Italia abbiano accusato solo uno. Vi spiego io come stanno le cose: quelli che fanno queste cose, sono quelli che non contano nulla. Queste cose le fanno gli sfigati, gli ‘pseudosegretari’ che millantano amicizie, sono loro che vanno a ‘intortare’ le povere ragazzine che sognano di entrare nel mondo del cinema. Uno che conta davvero ci pensa un pochino prima di compromettere la propria immagine. Comunque io a X Factor Asia Argento l’avrei tenuta. E’ molto brava”. Con questa ultima affermazione, Jerry si aggiunge a quella miriade di persone che avrebbe voluto continuare a vedere Asia Argento nel talent. Il mondo dello spettacolo non è pulito, non credo che lo sia mai stato, ma non so se il mitico Calà ha ragione nell’affermare che i registi più celebri non farebbero mai nulla del genere. L’attore conclude l’intervista ammettendo di essere ancora “uno della notte”, che vive di spettacoli in giro per l’Italia e di contatto con il suo amato pubblico. Speriamo che qualche regista accolga il suo ‘appello’ e che lo riporti nuovamente dietro il grande schermo.

Scritto da Fabrizia Volponi

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