“Sono tornato alle origini, ad aspetti più terreni e meno metafisici. Nei testi do più peso alle parole, cerco concetti più semplici e mi faccio meno pippe mentali” – dichiara il cantate che forse dovrebbe dare più peso alle parole delle interviste
Il 63esimo Festival di Sanremo si è concluso con due vincitori, entrambi provenienti dal mondo dei talent-show e nello specifico di X Factor: Marco Mengoni nella sezione Campioni e Antonio Maggio in quella giovani.
Ma se il mondo degli spettatori televisivi ama questi personaggi, avvezzo com’è all’atrofizzazione della curiosità a mezzo TV, la critica ha avanzato qualche dubbio: può la musica essere, in Italia, appannaggio quasi esclusivo dei rappresentanti di questi programmi televisivi?
Marco Mengoni non ci sta e repentino tira fuori gli artigli e risponde dall’alto del nuovo podio:
“I cantanti che escono dai talent show spesso sono oggetto di razzismo.
E subiscono ingiustizie non tanto nei loro confronti ma nei confronti del pop. In fondo le canzoni di musica leggera devono essere giudicate dal popolo, l’unico che può farlo“.
E giù con la difesa dei talent show, oggi unici mezzi per farsi conoscere:
“Mi sembra che abbiano scoperto un peccato originale che non esiste. Da quando sono conosciuto, tanti, tantissimi cantanti giovanissimi vengono da me e mi chiedono: come posso farmi conoscere.
E io che cosa rispondo loro: spedite il vostro materiale a una casa discografica? No. Perché c’è molta crisi, si sono attenuate molte possibilità di investimento e di ricerca. Per moltissimi la tv non è neanche l’ultima possibilità per farsi conoscere. È proprio l’unica. È un modo nuovo per entrare in questo mondo, tutto qui“.
Dal 2009 il Festival di Sanremo è stato infatti vinto da personaggi usciti dai talent show ad esclusione di Roberto Vecchioni, anche lui cascato nel talent come professore ad Amici): Marco Carta di Amici, Valerio Scanu di Amici (oggi alle prese con la polemica Selvaggia Lucarelli), Emma Marrone di Amici e Marco Mengoni di X-Factor.
A loro vanno aggiunti i vincitori della sezione Giovani: Tony Maiello di X-Factor, Alessandro Casillo di Io Canto e Antonio Maggio di X-Factor, oltre ai numerosi cantanti in gara, sempre apprezzatissimi.
“Questa vittoria è merito di tantissime cose, di tante scelte, di molti sacrifici, Ho iniziato cantando ai matrimoni e perdendo le notti nei piano bar, su una tastieraccia. Passavo dal rock alla dance, mi sfrecciavano davanti gli anni ’70, ’80 e ’90. Ho suonato anche jazz. Non mi sento meno degli altri. Chi mi accusa di non meritare questo Festival fa del razzismo: un accanimento privo di senso – ha continuato Mengoni – chi vuol continuare a far parte del Ku Klux Klan anti talent show continui a pure. Ma sono sempre meno, per fortuna“.
La guerra è guerra, ma lui mi sembra un tantino esagerato, non credete?
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