Festival Cannes 2013 Sorrentino: intervista per La grande bellezza

“E’ tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore, il silenzio, il sentimento, l’emozione e la paura, gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza e poi lo squallore disgraziato e l’uomo miserabile”. Guarda il trailer del film

Grande attesa per l’ultimo film di Paolo Sorrentino La grande bellezza, in concorso alla 66esima edizione del Festival di Cannes e nelle sale cinematografiche a partire dal 21 maggio.

Un rientro al cinema del bravissimo regista che, dopo la “dis-avventura” americana, torna a frequentare  ambientazioni, tematiche e personaggi perfettamente nelle sue corde (e quando la cosa accade si può inneggiare al capolavoro).

Ideato e scritto dallo stesso Sorrentino con Umberto Contarello, il film è dedicato al giornalista napoletano Giuseppe D’Avanzo scomparso due anni fa, è ambientato e interamente girato a Roma e ha per protagonisti dame dell’alta società, parvenu, politici, criminali d’alto bordo, giornalisti, attori, nobili decaduti, alti prelati, artisti, intellettuali e pseudointellettuali.

Nel cast l’attore feticcio Toni Servillo, nel ruolo del protagonista, il giornalista e scrittore sessantenne Jep Gambardella, affiancato da altri popolarissimi attori italiani come Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, Carlo Buccirosso, Iaia Forte, Pamela Villoresi, Galatea Ranzi, Anna Della Rosa, Giovanna Vignola, Roberto Herlitzka, Massimo De Francovich, Giusi Merli, Giorgio Pasotti, Massimo Popolizio, Isabella Ferrari, Franco Graziosi, Sonia Gessner, Luca Marinelli, Dario Cantarelli, Ivan Franek, Anita Kravos, Luciano Virgilio, Vernon Dobtcheff, Serena Grandi e Lillo Petrolo.

Ringrazio il festival per l’invito e l’attenzione con cui segue il mio lavoro sin dagli esordi. Essere selezionati tra migliaia di film è già un grande riconoscimento. Andarci per la quinta volta di seguito una responsabilità e un onore che condivido con tutta la troupe. Uomini e donne appassionati che mi hanno consentito di trasformare in un film quella che per me era una fantasia” – ha dichiarato Sorrentino, che ha rilasciato la seguente intervista a “La Stampa” a meno di un mese dalla più importante kermesse cinematografica.

Di nuovo sulla «montée des marches».Che sentimenti prova?  

«Sono emozionato, lusingato e contento esattamente come la prima volta. E’ un’emozione primaria, per cui non esiste consuetudine». 

Della «Grande bellezza» si sa ancora poco. Può dirci qualcosa in più?  

«Sarà un film scintillante e brillante, ma anche con una nota dolente. Solo ora sono finalmente riuscito a scriverne la sinossi, l’ho meditata a lungo, sicuramente è meglio delle mie balbettanti parole, insomma fa più fede di me». 

Ha messo insieme Toni Servillo e Carlo Verdone, due mondi e due stili recitativi molto diversi.

Come è andata?  

«Sono due attori splendidi, hanno stabilito un loro accordo e si sono dimostrati completamente dediti alla causa». 

Nel film c’è una fetta ampia del cinema e del teatro italiani. Soddisfatto?  

«Ho definito il cast con particolare attenzione e sono felice di quello che gli attori mi hanno dato. Il loro era un ruolo importante e complesso». 

Quindi un film molto basato sulla recitazione?  

«Un buon film deve avere tutto». 

Anche stavolta si ritroverà in competizione con il meglio del cinema internazionale, da Soderbergh a Polanski. Che effetto le fa?  

«Andare a un festival è come partecipare a una festa, non ci si va con il sentimento della paura , io ci vado allegro e felice, sapendo che gli altri invitati sono molto bravi e alcuni, come i Coen e come Soderbergh, che conosco, anche simpatici. Simpatici giganti». 

Il presidente di giuria è Steven Spielberg, un altro gigante.  

«Per me è un onore, un privilegio, sapere che verrò giudicato da uno dei massimi registi viventi. D’altra parte i presidenti delle giurie di Cannes sono sempre stati di questo livello, non ne ricordo di discutibili».  

Che cosa immagina sia piaciuto del suo film a chi l’ha selezionato?  

«Non ne ho la più pallida idea, non provo nemmeno a fare ipotesi. Ogni testa ha un suo differente approccio, ogni spettatore fa storia a se stante». 

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Scritto da Style24.it Unit
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