L’ennesimo personaggio fa il suo ingresso nell’agone politico
In una campagna elettorale mai così accesa (sono delle ultime ore, ad esempio, le smentite e contro-smentite riguardanti il caso Silvio Berlusconi – Angela Bruno), ecco arrivare Adriano Celentano con un intervento a gamba tesa.
Il celebre cantante, che non ha mai avuto paura di manifestare le proprie opinioni attraverso interviste, ospitate (il Festival di Sanremo su tutti) e programmi da lui stesso ideati e condotti (l’ultimo Rock Economy), questa volte si esprime tramite il medium che meglio padroneggia, ovvero la musica.
Risale infatti a poche ore fa la pubblicazione sul sito ufficiale dell’artista della canzone Ti fai del male. Su una base di world music esoterica si sviluppa il lungo monologo politico del Molleggiato, che si improvvisa predicatore apocalittico incitando l’elettorato a far sentire la sua voce.
Un richiamo per combattere l’astensionismo, sembrerebbe dal titolo. Ma non è proprio così, dato che tra un richiamo all’annosa questione del femminicidio, al problema ecologico e alla salvaguardia del paesaggio (ossessione personale di Adriano), si fa strada un appello rivoluzionario che ha un esito ben preciso: la promozione del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, come si deduce facilmente dai versi in cui si recita “si dice in giro che fra i partiti c’è un’onda nuova che è partita dal niente, e come una valanga sta avanzando come un ciclone per abbattere il marcio della nazione“.
L’amicizia e la concordia tra i due uomini di spettacolo è risaputa, ma stupisce questo appoggio ufficiale tardivo di Celentano che arriva a poche ore dall’ennesimo rifiuto del leader genovese di apparire in televisione.
Questo il testo completo del brano, che potete ascoltare più sotto:
Se non voti ti fai del male
Se non voti ti fai del male
Eh mi vuoi dire per quale partito io dovrei votare
Loro promettono solo bugie
E ormai la politica è come lo sport
Facciamo il tifo per chi ci tradisce
Non più male di quei governi che abbandonano le donne
Sono più di cento in un anno le donne che muoiono
Coro + Adriano: assassinate
Da quei mariti e padri pazzi di gelosia
Merde senza un filo di dignità
E poi c’è anche il Molise che stanno uccidendo
Bombardato come un gruviera
Da quei fantasmi eolici che muovono il vento
E se ne va un altro pezzo d’Italia
È la fine dei paesaggi
Ma pare che ancora non basterà
Per distruggerlo del tutto
Il tanto ambito federalismo
Altre eliche sulle pale farà girar
Adriano (parlato)
Certo non si può dire che i tempi non siano confusi e mentre il pastore per salvare il suo gregge scuote la terra degli scandali riemergono purtroppo parole pericolose, parole come…
condono tombale.
E da qui si intuisce chiaramente che i politici sono lontani anni luce dal capire quali siano davvero i motivi di questa crisi. Eppure ci camminano sopra. L’Italia è ormai ridotta ad una lastra di cemento, pari ad una coltre funebre sulla quale si annidano le pericolose polveri sottili della corruzione.
E quindi cosa facciamo?
Non c’è altro mezzo per risolvere la crisi, dobbiamo cancellare tutto ciò che ci rattrista, stracciare il brutto dell’Italia come si straccerebbe una lettera scritta da uomini bugiardi e piena di errori, ma soprattutto piena di inganni.
Quindi non ci rimane che riscrivere la storia del nostro Paese e rifarlo da capo, cioè ricostruirlo da capo, ricostruirlo fisicamente… da capo.
Se non voti non cambia niente
Se non voti ritornano ancora
Più male di così ci stanno rubando il mondo
Però si dice in giro che fra i partiti c’è
C’è un’onda nuova che è partita dal niente
E come una valanga
Sta avanzando come un ciclone
Per abbattere il marcio della nazione
Fino a quando il Comune di Venezia
Non fermerà quei mostri
Che galleggiano giganteschi
Orribili navi che sembrano palazzi
Che devastano la laguna
Ma i politici non si accorgono
Che quando la bellezza morirà
Loro saranno i primi a sprofondare
Foto: Getty Images



