Quando la censura è cinese Hollywood piega il capo, sorride e incassa sfregandosi le mani
Con l’apertura della Cina nei confronti dei mercati occidentali si è spalancata un’immensa riserva di spettatori extra disponibili per i film di Hollywood.
Confrontarsi però con un Paese che di nome si fa chiamare Repubblica Popolare e di fatto non è altro che la punta più avanzata del capitalismo autoritario e repressivo più essere a volte difficile per un’industria che spesso propone come selling point copiose dosi di sangue e sesso, elementi invisi alla rigida moralità richiesta dal Partito Comunista.
Quentin Tarantino ha potuto toccare con mano le richieste dei censori cinesi, avendo dovuto presiedere alla sessione di montaggio “raddrizzatrice” indispensabile per ottenere il nullaosta che ha consentito al suo ultimo film Django Unchained di raggiungere un pubblico potenziale di un miliardo e 300 milioni di persone.
Secondo le parole di Zhang Miao, direttore della filiale cinese della Sony Picture, questi tagli non avrebbero inficiato la qualità del prodotto: “Ciò che chiamiamo bagno di sangue e violenza non è altro che un mezzo per arrivare al punto del film, e questi piccoli aggiustamenti – come il colore più scuro del sangue o l’altezza degli schizzi – non modificheranno la qualità generale del film.
Quentin sapeva come procedere, ed è stato necessario che fosse lui a tagliare. Si possono dare dei suggerimenti, ma la mano deve essere la sua.”
Belle parole, molto diplomatiche, che si sono poi scontrate con la realtà dei fatti: Django è stato proiettato per la prima volta l’11 aprile e immediatamente (ovvero dopo dieci minuti) ritirato per “problemi tecnici”. Si è quindi scoperto che ai tecnici era sfuggita una scena nel pre-finale in cui il protagonista, appeso come un salame, mostra per un brevissimo istante i gioielli di famiglia.
La castrazione, solo virtuale, è stata quindi operata per il bene del popolo cinese e ora Django Unchained è pronto per poter essere apprezzato anche dai figli della Madre Cina. La nuova uscita è prevista per il mese di maggio, sempre che non si trovi altro di offensivo… non saprei, magari uno schiavo che rompe le catene e si ribella contro i padroni sfruttatori?



